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Il libro apocrifo di Enoch cosa ci racconta…

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Sono molti i testi che furono esclusi da quelli ritenuti “Parola di Dio” uno di questi, forse il più importante, è il libro di Enoch.

Il sesto capitolo della Genesi, il più antico del Vecchio Testamento, si apre con il famoso brano:

“Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. C’erano sulla terra i Giganti a quei tempi, e anche dopo, quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi.”

Il brano è un completamento del capitolo precedente dove si fa l’elenco dei Patriarchi antidiluviani ed allude ad avvenimenti precedenti a quell’immane cataclisma che quasi tutte le più antiche tradizioni umane descrivono come “diluvio universale”.

Quando i giganti vivevano tra noi tra miti e ritrovamenti

Il libro di Enoch

Il contenuto del libro della Genesi proviene da tradizioni orali molto più antiche e sembra quasi evidente che avvenimenti reali siano stati mitizzati in forma religiosa col passare dei secoli.
Nelle prime stesure del Vecchio Testamento, almeno fino al quarto secolo dopo Cristo, nella Genesi, era presente un “Libro di Enoch”, inoltre numerosi riferimenti a questo libro ed agli avvenimenti in esso descritti si trovano sia nel Nuovo che nel Vecchio Testamento.

Questo libro è menzionato anche da illustri Padri della chiesa, quali Origene, Tertulliano, Ireneo, Giustino, Ippolito, Taziano, Atenagora, Cipriano, Cassiano e Clemente Alessandrino.
Nel libro di Enoch, sopratutto nella sezione denominata “Libro dei Vigilanti”, erano descritti con dovizia di particolari gli avvenimenti descritti nelle poche righe della Genesi che abbiamo prima menzionato.

I Vigilanti scendono dal cielo di fronte ad Enoch

Nel corso del quarto secolo il libro fu ritenuto apocrifo e scomparve letteralmente dalle sacre scritture.

Per secoli si ritenne che il libro fosse ormai irrimediabilmente perduto finchè nel 1773 l’esploratore scozzese James Bruce non tornò da un viaggio in Etiopia con tre copie del libro in lingua geez, una antica lingua semitica parlata in Etiopia fino al XIV° secolo, progenitrice dell’odierno aramaico, lingua ufficiale di quel paese.

Per inciso notiamo che il libro di Enoch è attualmente accettato come “canonico” dalla Chiesa Copta ed inserito nella Bibbia di questa antica confessione cristiana.
Successivamente furono trovate altre sette copie del libro di Enoch a Qumran nella “grotta 4”, negli scavi dal 1947 in poi.

Ma chi era Enoch ?

Era il settimo dei patriarchi antidiluviani.
Questi Patriarchi erano caratterizzati da una eccezionale longevità, almeno a quanto riportato dalla Bibbia. Riteniamo utile riportarne l’elenco con la lunghezza della vita.

Ciascun Patriarca era figlio del precedente.

Adamo (930 anni), Set (912 anni), Enos (905 anni), Kenan (910 anni), Malaleel (895 anni), Lared (963 anni), Enoch (non morì, ma fu “rapito in cielo” a 365 anni), Matusalemme (969 anni, il più longevo), Lamech (777 anni) ed infine Noè (950 anni).
Noè aveva 600 anni quando avvenne il Diluvio Universale ed aveva già generato Sem, Cam e Jafet, che condusse con se nell’Arca.

Il fatto che Enoch non sarebbe mai morto, ma “rapito” in cielo è menzionato in Genesi 5 – 24:

“Enoch camminò con Dio, poi disparve, perchè Dio lo prese”.

Ricordiamo che, secondo il Vecchio Testamento, anche il profeta Elia “salì nel turbine verso il cielo con un carro di fuoco”.

Il Diluvio Universale stermina la razza adamitica

Ciò nonostante l’intero libro di Enoch fu censurato dal Cristianesimo successivo !
Nella Bibbia dunque è stato tagliato tutto ed è rimasto Enoch solo come il Patriarca che testimoniò la Caduta degli Angeli ribelli. Con questa soluzione, i Teologi ebrei e cristiani pensavano di aver risolto gli innumerevoli problemi che il testo creava.
Veniamo dunque al contenuto di questo libro.

Il libro di Enoch si presenta in sei sezioni: Libro dei Vigilanti, Libro delle Parabole, Libro dell’Astronomia, Libro dei sogni, Lettera di Enoch ed Apocalisse di Noè.
In questa sede daremo solo un breve sunto del contenuto del libro dei Vigilanti, il più antico, dove si narrano le vicende di misteriosi esseri celesti e dei loro rapporti con l’Umanità.
Duecento “angeli” con a capo Semeyaza discendono sulla Terra sul monte Hebron. Essi si accoppiano con le figlie degli uomini e generano esseri giganteschi alti 300 cubiti (135 metri !).

Questi angeli insegnarono agli uomini, allora primitivi, tutto il necessario per dare l’avvio a quella che noi chiamiamo civiltà.
In particolare Azazel insegnò agli uomini a fabbricare armi (spade, coltelli, scudi e corazze) ed alle donne a fare braccialetti, ornamenti, tinture e tutto il necessario per renderle più belle.
Amezarak insegnò a tagliare le piante e le radici ed Armaros insegnò la Magia ed a fare incantesimi.

Baraqal e Temel istruìrono gli astrologi. Kobabel insegnò a riconoscere gli astri del cielo e Arsradel insegnò il corso della Luna ed il calendario.
Nel frattempo però i Giganti erano diventati dannosi e pericolosi per l’Umanità: mangiavano tutto quanto era prodotto dagli uomini e poi cominciarono anche a mangiare gli uomini stessi.
Altri angeli erano rimasti in “cielo” e disapprovavano quanto stava accadendo. I loro capi, Michele, Gabriele, Uriele e Suriele, si recarono dal loro Re ed accusarono Azazel di aver insegnato agli uomini i “segreti che si compiono in cielo” e gli altri angeli di essersi accoppiati con le donne e di aver generato i terribili giganti.

Questo Re ordina a Suriele di imprigionare Azazel nella tenebra, a Gabriele di annientare i giganti, a Michele di legare Semeyaza e tutti gli angeli ribelli e di imprigionarli sotto terra, ad Uriele di avvertire il figlio di Lamech (Noè) dell’imminente Diluvio Universale.
Tutto ciò avviene puntualmente dopo una terrificante guerra nei cieli e sulla Terra.
A questo punto Enoch, testimone di tutti questi avvenimenti, sparisce in cielo:
“Ed Enoch sparì e non vi era, di tra i figli degli uomini, chi sapesse dove si era nascosto, dove fosse e che gli fosse successo. Ed ogni sua azione ai suoi tempi era coi santi e con gli angeli vigilanti”.

Ripetiamo la nostra tesi: in tutti i racconti più antichi dell’umanità c’è sempre un fondo di verità che si può essere alterato nel tempo, ma sarebbe assurdo pensare che questi racconti siano stati inventati di sana pianta.

Articolo tratto da giuseppemerlino


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