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La grande meta della vita non è la conoscenza bensì l’azione.

Ne avevo udito parlare per molti mesi. Dicevano che era giovane, ricco, sano, felice e che aveva successo. Ho voluto vederlo personalmente. L’ho osservato attentamente mentre usciva dallo studio televisivo e per qualche settimana ho continuato a seguire le sue trasmissioni durante le quali dava consigli a tutti, dal presidente di una giuria a un maniaco.

L’ho visto dibattere con dietisti e funzionari delle ferrovie, i’ho visto all’opera con atleti e bambini ritardati. Mi sembrava assolutamente felice, innamoratissimo della moglie con la
quale viaggiava per gli Stati Uniti e per il mondo. E quando avevano finito i loro giri, tornavano in aereo a San Diego per trascorrere qualche giorno con i familiari, nella loro grande dimora sulle rive del Pacifico.

Come si spiegava che quel ragazzo venticinquenne, che aveva fatto solo studi secondari, avesse realizzato tanto in un periodo cos  breve? In fini dei conti, solo tre anni prima viveva in un appartamentino da scapolo di neanche quaranta metri quadri, lavando piatti nella vasca da bagno. Com’era riuscito a trasformarsi, da individuo terribilmente infelice, con dodici chili di peso in eccesso, che solo faticosamente riusciva a istituire rapporti con gli altri e aveva prospettive limitatissime, in una persona sicura di s , sana, rispettata, capace di ottimi rapporti con gli altri, e con illimitate potenzialit  di successo?

Sembrava incredibile, ma la cosa che soprattutto mi sbalordiva era il fatto che quel tale ero io! La “sua” vicenda era la mia.

Non voglio certo dire che la mia vita sia incentrata esclusivamente sui successo. Com’è ovvio, tutti noi abbiamo aspirazioni e idee diverse in merito a ciò che vogliamo fare per la nostra esistenza; ed è evidente che le nostre conoscenze, conquiste e ricchezze non costituiscono la vera misura del successo personale. Per me questo è un processo in divenire, l’aspirazione a diventare più  di quel che si è, la possibilità  di continuare a crescere dal punto di vista emozionale, sociale, fisiologico, intellettuale e finanziario, in pari tempo dando concretamente una mano agli altri. La strada che porta al successo è sempre in costruzione; e un progredire ininterrotto, non un fine da raggiungere.

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Il succo di quel che voglio dire è semplicissimo. Applicando i princìpi esposti in questo libro, sono stato in grado di cambiare non solo il mio atteggiamento verso me stesso ma anche i risultati che ottenevo, e di farlo in maniera cospicua e misurabile.

Scopo di questo libro è di condividere con il lettore quello che mi ha permesso di cambiare la mia vita in meglio, enutro la sincera speranza che le tecniche, le strategie, le esperienze e le filosofie illustrate in queste pagine possano conferire anche a voi nuove capacità.

Il potere di trasformare magicamente le nostre esistenze per farle coincidere con i nostri massimi sogni alla portata di tutti noi.

Ed è ora di esercitarlo!

Se considero la rapidità con cui sono riuscito a trasformare i miei sogni nel mio modo di vivere attuale, non posso fare a meno di provare un sentimento di enorme gratitudine e meraviglia. Eppure non sono il solo ad averlo fatto.

Viviamo in un’epoca in cui molti sono in grado di realizzare imprese meravigliose quasi dal giorno alla notte, di toccare vertici di successo un tempo inimmaginabili. Prendere per esempio Steve Jobs. Era un ragazzo in blue jeans e senza un soldo in tasca, gli è venuta l’idea di costruire un home computer e ha creato un’azienda di enorme successo più  rapidamente di chiunque altro nella storia. Guardate Ted
Turner: ha creato un impero partendo da un mezzo di comunicazione praticamente inesistente, la televisione via cavo. […].

Che cos’hanno costoro in comune, al di là  di uno stupefacente, prodigioso successo? La risposta, come  èovvio, è:

potere

Potere è una parola gravida di emozioni. Per alcuni ha una connotazione negativa, c’è chi lo brama mentre altri se ne sentono contaminati come se si trattasse di qualcosa di corrotto e sospetto. E per voi cos’è esattamente il potere?

Io non intendo il potere come conquista o come qualcosa da imporre: questo è un tipo di potere che raramente dura a lungo.
D’altro canto, bisogna arrendersi all’evidenza: il potere in questo mondo è una costante.

O voi realizzate le vostre idee o qualcun altro lo farà al vostro posto.

Fate quel che volete fare, oppure dovrete adeguarvi ai programmi che altri elaborano per voi. A mio giudizio, il vero
potere consiste nella capacità di ottenere i risultati che si vogliono, in pari tempo valorizzando gli altri. Il potere e la capacità di cambiare la propria vita, di concretizzare le Croprie intuizioni, di fare in modo che le cose operino a vostro beneficio, non a vostro svantaggio. Il vero potere è condiviso, non imposto. Consiste nella capacità di definire i bisogni umani e nel soddisfarli, sia i propri che quelli delle persone care; consiste nella capacità di governare i propri processi mentali, il proprio comportamento, allo scopo di ottenere
esattamente i risultati desiderati.

Nel corso della storia, la capacità di governare le nostre esistenze ha assunto molte forme diverse e contraddittorie. In tempi antichissimi il potere era un semplice frutto della fisiologia: il più forte e il più veloce aveva il potere di governale la propria esistenza e quella di quanti lo circondavano. Con lo sviluppo della civiltà il potere è diventato ereditario. Il re, circondato dai simboli del proprio dominio, governava secondo la sua insindacabile autorità; altri potevano procurarsi potere consociandosi con lui. Poi, agli esordi dell’era industriale, il potere è diventato tutt’uno col capitale, nel senso che coloro che avevano accesso al capitale
dominavano il processo produttivo.

Tutti aspetti, questi, che continuano ad avere un loro ruolo. Meglio disporre di un capitale che non averlo; meglio essere dotati di forza fisica che mancarne. Oggi, però, una delle più cospicue fonti di potere consiste nel sapere specializzato.

Moltissimi ormai sanno che viviamo nell’era dell’informazione. La nostra non è più una cultura primariamente industriale, bensì una cultura della comunicazione; nella nostra epoca, nuove idee, movimenti e concetti trasformano il mondo quasi quotidianamente, che si tratti di cose profonde come la fisica dei quanti oppure di faccende terra terra come gli hamburger meglio commercializzati.

Se c’è qualcosa che caratterizza il mondo moderno, è il massiccio, quasi inimmaginabile flusso di informazioni e quindi di cambiamento. Da libri e pellicole cinematografiche, da videotape e microcircuiti, queste nuove informazioni escono come una tempesta di dati che si vedono, sentono, odono. Nella nostra società, coloro che sono in possesso delle informazioni e dei mezzi per comunicarle hanno ciò che un tempo possedevano i re: potere illimitato. […]

L’aspetto interessante è che oggi la chiave del potere è a disposizione di tutti noi. In epoca medievale, chi non era re e voleva diventarlo si trovava alle prese con enormi difficoltà.
All’alba della rivoluzione industriale, per chi non disponeva di un capitale le prospettive di riuscire ad accumularlo apparivano limitatissime. Oggi, invece, un qualsiasi ragazzo in blue jeans può creare un’azienda capace di trasformare il mondo.

Nell’età moderna, l’informazione è la merce dei re;

coloro che hanno accesso a certe forme di sapere specialistico sono in grado di trasformare se stessi e, sotto molti aspetti, tutto il nostro mondo.

Dunque le forme di sapere specialistico che sono necessarie per trasformate la qualit  delle nostre esistenze sono a disposizione di chiunque: le si trova in ogni libreria, in ogni negozio di apparecchiature video, in ogni biblioteca; si possono ricavare da conferenze, seminari, corsi.
E tutti noi vogliamo il successo: l’elenco dei best seller è pieno di ricette per emergere e imporsi. Allora, se le informazioni ci sono, come si spiega che alcune persone riescono a ottenere risultati incredibili, mentre altri sbarcano appena il lunario?

Perchè non tutti siamo dotati di potere, felici, ricchi, sani, coronati dal successo?

Il fatto è che persino nell’era dell’informatica l’informazione non basta. Se tutto ciò di cui abbiamo bisogno fossero idee e un modo di pensare concreto, da ragazzi tutti avremmo potuto soddisfare i nostri capricci e attualmente tutti saremmo in grado di vivere il nostro sogno.

L’azione, ecco il minimo comun denominatore di ogni grande successo;

l’azione è ciò che produce risultati. Il sapere è potere potenziale finche non capita nelle mani di qualcuno che sa agire con efficacia. In fin dei conti, il termine “potere” significa, alla lettera, “facoltà di agire”.

Spesso si ritiene che le persone abbiano successo grazie a qualche dote particolare; ma è un grave errore. Un più attento esame ci rivela che la dote massima di cui dispongono gli
individui di successo consiste nella loro capacità di decidersi all’azione; e si tratta di una “dote” che ciascuno di noi può sviluppare in se stesso. In fin dei conti, altri possedevano le stesse nozioni di Steve Jobs; altri, e non solo Ted Turner, avrebbero potuto immaginare che la televisione via cavo aveva un enorme potenziale economico. Ma Turner e Jobs sono stati capaci di agire e, facendolo, hanno cambiato il modo con cui molti di noi sperimentano il mondo.

Quel che facciamo nel corso dell’esistenza è determinato dal nostro modo di comunicare. Nel mondo moderno, la qualità della vita è tutt’uno con la qualità delle comunicazioni. Da quel che pensiamo e diciamo di noi stessi, dal nostro modo di muoverci e di servirci della nostra muscolatura corporea e facciale, dipenderà fino a che punto saremo in grado di servirci di quel che sappiamo. […]

Le persone che influiscono sui pensieri, i sentimenti e le azioni della maggior parte di noi sono quelle che sanno come servirsi di questo strumento di sapere. Ponete mente agli individui che hanno trasformato il nostro mondo, per esempio John F. Kennedy, Martin Luther King, Franklin Delano Roosevelt, Winston Churchill, il Mahatma Gandhi. E ponete mente, in termini molto più sinistri, a Hitler. Tutto ciò che questi uomini avevano in comune era di essete capaci di comunicare ad altri le loro visioni, si trattasse di viaggiare nello spazio o di dar vita a un Terzo Reich traboccante di odio, e di farlo con tale coerenza da riuscire a influenzare il modo di pensare e di agire delle masse.

Grazie al loro potere di comunicazione, hanno cambiato il mondo.

[…] Cosa più  importante ancora, il livello di successo cui si perviene interiormente la felicità, la gioia, l’estasi, l’amore, e quant’altro si desideri è il diretto risultato del nostro modo di comunicare con noi stessi. Come ci sentiamo, non deriva da ciò che ci succede nella vita, bensì dalla nostra interpretazione di quel che accade.

Le vite delle persone di successo ci hanno fornito più e più volte la riprova che la qualità della vita non è determinata da quel che ci accade, ma piuttosto da come ci atteggiamo nei confronti di ciò che ci accade. Sei tu che decidi come sentire e agire in base a come hai scelto di percepire la tua esistenza. Nessuna cosa ha un significato diverso da quello che noi le attribuiamo. La stragrande maggioranza della gente agisce come se questo processo di interpretazione fosse automatico, ma è un potere di cui possiamo riappropriarci, mutando immediatamente la nostra esperienza del mondo.

Articolo estratto dal libro: “Come ottenere il meglio da sé e dagli altri”

Questo libro riguarda i tipi di azione decisa, focalizzata e coerente che permettono di ottenere risultati stupefacenti. In effetti, se dovessi riassumere in due parole cosa tratta questo libro, direi: produrre risultati! Pensateci: non è forse questo ciò che più vi interessa? Può darsi che vogliate cambiare il vostro modo di sentire nei confronti di voi stessi e del mondo. Forse vi piacerebbe essere in grado di comunicare meglio, di creare rapporti più affettuosi, di imparare più rapidamente, di diventare più sani, di guadagnare più denaro.

Tutto questo, e altro ancora, potrete farlo mediante l’uso efficace delle informazioni contenute in questo libro.

Come ottenere il meglio da se stessi e dagli altri di Tony Robbins
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Prima però di essere in grado di produrre nuovi risultati dovete rendervi conto che già producete risultati, e che può darsi semplicemente che non siano quelli che voi desiderate.
La maggior parte di noi considera i propri stati d’animo e i propri pensieri alla stregua di cose che sfuggono al nostro controllo. Ma la verità è che si può controllare la propria attività mentale e i propri comportamenti in misura tale che mai prima avete ritenuto possibile.

Se siete depressi, vuol dire che avete creato e prodotto quella manifestatone che definite depressione. E se siete in preda all’estasi, anche questa l’avete creata voi.
E’ importante tener presente che emozioni come la depressione non vi “accadono”: una depressione non la si “prende”, la si crea mediante specifiche azioni mentali e fisiche. Per essere depressi, bisogna vedere la propria esistenza in certi modi specifici. Bisogna dirsi certe cose con il tono di voce appropriato, bisogna far proprio un atteggiamento somatico e un modo di respirare specifici. Per esempio, se desiderate essere depressi, un grande aiuto vi verrà dal camminare curvi e a testa bassa, o dai parlare con un tono di voce triste o dall’immaginare gli scenari peggiori. […]

Quel che segue potrà sembrare, in parte almeno, incredibile. Probabilmente non credete che ci sia un modo di guardare un individuo e conoscerne gli esatti pensieri oppure di fare immediatamente appello, a volontà, alle vostre più possenti risorse. Ma se cent’anni fa qualcuno avesse affermato che gli uomini sarebbero andati sulla luna, sarebbe stato considerato un pazzo; se qualcuno avesse detto che era possibile raggiungere l’America in sei ore, sarebbe stato preso per un patetico sognatore. Eppure, è bastata la padronanza di specifiche tecnologie per rendere possibili queste meraviglie. Anzi, oggi una compagnia aerospaziale sta lavorando a un veicolo che, a quanto si dice, tra dieci anni sarà in grado di compiere lo stesso tragitto in dieci minuti.

Così, da questo libro apprenderete le “leggi” delle Optimum Performance Technologies (Tecnologie della Prestazione Ottimale) che metteranno a vostra disposizione risorse che mai avete pensato di possedere.

Per ogni sforzo disciplinato ci sono molteplici ricompense.

Coloro che hanno raggiunto l’eccellenza seguono una precisa strada che porta al successo, quella che io chiamo Formula Fondamentale del Successo. Il primo passo per farla propria consiste nel conoscere il risultato che si vuole ottenere, vale a dire nel definire esattamente ciò che si vuole. Il secondo passo consiste nell’agire, altrimenti i desideri resteranno sempre semplici sogni; e bisogna compiere quelle azioni che hanno la massima probabilità di produrre il risultato desiderato. Non sempre le azioni che compiamo producono i risultati cui tendiamo, per cui il terzo passo consiste nello sviluppare la capacità di riconoscere i tipi di risposte e i risultati che si ottengono dalle azioni e di costatare quanto prima possibile se ci
portano più vicino ai nostri obiettivi o se ce ne allontanano. A questo punto, il quarto passo consiste nello sviluppare la flessibilità necessaria a cambiare il proprio comportamento finchè non si ottenga quel che si vuole.[…]

Il presente articolo è un estratto dal libro:

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