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La storia da riscrivere | Parte Seconda

SABATINO MOSCATI

Sabatino Moscati, noto archeologo e direttore fino al 1997 (anno della sua morte) della rivista scientifica Archeo, lo conoscevo e con lui si scambiavano idee ed esperienze legate sempre al mondo dell’archeologia. Una volta mi disse:

“ tutto ciò che viene trovato e non si sa come definirlo esattamente nel suo periodo storico, né si capisce la funzione, viene catalogato come oggetto indecifrabile, cultuale o
altro e impacchettato e chiuso nei magazzini dei musei…se si cominciasse ad aprire qualche cassa stipata in questi magazzini forse potremmo scoprire qualcosa di nuovo”.

Sabatino Moscati

Sabatino Moscati più volte mi invitò a leggere e studiare Gustav Carl Jung perché tra le sue innumerevoli opere parlava del senso dei simboli. Per il celebre psichiatra un semplice simbolo può dar vita alla storia di un intero popolo, di una importante persona o di grandi eventi realmente accaduti nel lontano passato. Ad esempio la croce, da semplice simbolo realizzato in vario materiale, può racchiudere significati profondi e storie reali del passato che soprattutto un cristiano può “accedere” nel suo inconscio. Quindi simboli antichi che si trovano in templi e tombe come cerchi, spirali, triangoli, svastiche, croci, ecc. rappresentano la sintesi di processi allegorici, spirituali e storici profondi elaborati e perfezionati nei secoli dagli antichi popoli. Ecco perché la presenza di raffigurazioni simboliche particolari incise nella pietra, nel bronzo o nei papiri deve offrirci un attimo di profonda riflessione.

Moscati una volta in un simposio importante tra archeologi ebbe a dire che la storia così come la si conosceva, andava rivista e l’origine delle grandi civiltà del passato andava retrodatata. Affermazione questa che scandalizzò i soloni di allora. In quel periodo gli accademici ci dicevano che a dare il via alle civiltà importanti sul nostro pianeta furono senz’altro quella egizia e quella sumera, quindi parliamo di 3 o 4.000 anni a.C.

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Moscati invece aveva capito che le cose non erano come si credeva allora, oggi infatti
sappiamo che la storia va retrodatata come diceva lui, infatti il sito di Çatal Hüyük scoperto in Turchia è datato 6.000 a.C. (8.000 anni fa) e, ultimamente, sempre in Turchia, il sito di Göbekli Tepe è vecchio addirittura di 11.500 anni. Ma non finisce qui! In Sudafrica si sono scoperti recentemente i resti di un grande insediamento umano che, reggetevi forte, sembrerebbero addirittura antichi tra i 160.000 e i 200.000 anni. (di questo troverete notizie più dettagliate nei prossimi articoli).

Quindi, ancora una volta, i soloni della scienza prima di scandalizzarsi se qualcuno si avventura in supposizioni diverse dai loro dogmi, dovrebbero usare atteggiamenti un po’ umili e dire, come hanno fatto altri studiosi illuminati, che oggi si sa questo, ma che domani sulla base di scoperte nuove si potrebbe dire altro…

Visto che avevo da poco letto il libro di Zecharia Sitchin “Il Dodicesimo Pianeta” (oggi ristampato e con un titolo diverso: “Il pianeta degli Dei”) chiesi a lui cosa ne pensasse.

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Non lo conosceva e quindi gli feci una rapida sintesi e debbo dire che ne rimase colpito e mi disse che lo avrebbe acquistato per leggerlo con più attenzione, nel merito però mi disse che già nell’antichità storici riportavano fenomeni misteriosi nei cieli, Tito Livio, ad esempio, nella sua “Storia di Roma”, riporta la testimonianza di molti abitanti di diverse importanti città dell’impero che avevano visto oggetti a forma di scudi volare nel cielo. Sempre
Tito Livio nella stessa opera parla di Numa Pompilio (secondo re di Roma) che fu testimone della caduta dal cielo di uno di questi scudi volanti.

I Clipei Ardentes (letteralmente “Scudi infuocati”), così come venivano definiti i dischi volanti durante l’impero romano.

Ancora Sabatino Moscati mi parlò di Giulio Ossequiente, storico romano del III° secolo d.C., che nel suo “Prodigiorum Liber” riporta brani di Cicerone, Tito Livio, Seneca, Plinio, ecc. dove vengono descritti oggetti volanti di varie forme: ruote luminose, scudi di fuoco, travi infuocate, ecc. alcuni dei quali apparsi più volte sui cieli di Roma.

“Lo so, concludeva Moscati, sono testimonianze storiche interessanti che bisognerebbe approfondire, ma chi ha il coraggio di farlo? Perché ciò vorrebbe dire nel nostro mondo accademico bruciare la propria immagine e finire nel ridicolo. Come indagine giornalistica invece potresti interessartene tu…”

MARGHERITA HACK

Incontro con Margherita Hack nel 2007. Lavoravo nella sede Rai di Saxa Rubra e a volte collaboravo con il giornalista Giorgio Salvatori nei dossier del TG2. In uno di questi, un dossier televisivo che ebbe un grande successo di visualizzazioni e che trattava di eventuali contatti con extraterrestri, ebbi il piacere di incontrare direttamente a Saxa Rubra scienziati del calibro di Carlo Rubbia e Margherita Hack.

Dopo le interviste mi soffermai con la professoressa Hack e le chiesi come mai il suo cambio di orientamento sulla ipotesi di vita intelligente nell’universo, visto che tra la fine degli anni ’60 e inizio degli anni ’70 affermava che la vita sul pianeta Terra era un unicum irripetibile?

La scienziata mi rispose che grazie agli sviluppi delle tecnologie e della scienza e alle nuove scoperte cosmiche, si era ricreduta al punto da supporre che nella nostra galassia potessero esistere altre forme di vita, ma a causa delle infinite distanze non
avremmo mai potuto stabilire un contatto.

IL MAESTRO MARIANO SALEMME E LA LIEVITAZIONE SONICA

Un passaggio importantissimo nella mia vita fu l’incontro negli anni ’70 e poi la lunga amicizia fino al giorno della sua morte con Mariano Salemme, un dirigente amministrativo della Rai, uno tra i fondatori di Auroville e responsabile in Italia della distribuzione del mensile “Domani” che riportava le esperienze energetiche e spirituali che avvenivano sia a Pondicherry che ad Auroville. Non passava settimana in cui non ci si incontrava e con lui, oltre a momenti di meditazione, cercavo risposte sui misteri della vita e sul passato dell’umanità.

Commentavamo spesso gli scritti di Sri Aurobindo e della Mère, ma anche quelli di
Satprem, filosofo e scrittore francese che a Parigi aveva fondato (1977) l’Istituto di Ricerche Evolutive di cui Mariano Salemme spesso vi si recava.

A proposito di Satprem mi è rimasto impresso il suo appello all’umanità che, secondo lui, diventava sempre più schiava del consumismo. Con Mariano leggevamo e commentavamo spesso brani di Satprem contenuti in una sua pubblicazione: “La rivolta della Terra”, che oggi in piena pandemia sembrerebbe profetica. In un suo successivo libro il filosofo scrisse:

“…perfino gli uomini di Neanderthal avrebbero vergogna di quel che noi siamo divenuti…”

Ma oltre a leggere e commentare opere di grandi pensatori del nostro tempo, Mariani mi raccontava degli incontri che faceva in India con persone dotate di carisma e di facoltà mentali tali da prevedere il futuro della Terra. Tra questi racconti uno in particolare ancora oggi mi incute una certa inquietudine: si tratta delle predizioni di una veggente indiana che cadendo in trance raccontava di vedere il nostro pianeta dall’alto, come se volasse su un’astronave, visioni purtroppo non rosee: ciò che più mi impressionò fu che la veggente al posto del Giappone vedeva solo una grande distesa di mare.

Il Giappone nelle sue visioni nel futuro non esisteva più.
Tra le molteplici cose che appresi da Mariano, su una in particolare vorrei soffermarmi ; un tema che da poco la scienza ha cominciato ad interessarsi: sto parlando della “lievitazione sonica”.

Spesso con il maestro Salemme si parlava delle meraviglie del passato e di come i nostri lontani antenati avessero potuto spostare monoliti di pietra tipo quello di Balbek o i blocchi di pietra che costituivano le piramidi egiziane o le mura di Sacsayhuamán in Perù, disponendo solo della forza delle braccia. Molti anni prima ero stato in Libia e lì un saggio arabo mi raccontò che le pietre delle piramidi erano state mosse grazie a vibrazioni sonore. Questo fatto mi incuriosì molto al punto che già allora cercavo delle risposte. Tornai a leggere la Bibbia e in particolare la parte che narra del crollo delle mura di Gerico
causato dal suono delle trombe degli Israeliti guidati da Giosuè.

Se è vero, come dice oggi Mauro Biglino, che la Bibbia non è un libro sacro, ma un libro storico che narra eventi realmente accaduti, allora c’è da riflettere. Questo mio dilemma sul possesso nell’antichità di strumenti e tecniche da far invidia oggi alla nostra tecnologia, conoscenze ormai perse per sempre, lo confidai al maestro Mariano.


Alcune pubblicazioni di Mauro Biglino

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In particolare un giorno gli chiesi delle piramidi del loro senso d’esistere e sulla loro reale funzione. Allora non si sapeva ancora nulla della piramide della Bosnia, né di quella gigantesca cinese, conosciuta oggi come piramide bianca, né ancora di quella scoperta in Antartide o sotto il mare delle Bahamas.

Sempre a proposito delle piramidi, ma anche di altre imponenti costruzioni presenti in vari posti del pianeta, chiesi a Mariano come era stato possibile muovere quelle gigantesche pietre. A quel punto Mariano mi raccontò la storia di un medico austriaco che nel 1939 si trovava in Tibet e che assistette attonito a qualcosa di impensabile allora, ma anche oggi.

L’esperienza di questo medico austriaco fu riportata, subito dopo la seconda guerra mondiale, in due libri dello scrittore svedese Henry Kjellson: “Teknik Forntiden” e “ Forsvunden Teknik”. In alcune pagine di questi testi che trattavano delle tecnologie
sconosciute del passato. Lo scrittore Kjellson, che ebbe la possibilità di intervistare il medico austriaco, riportò con molti dettagli l’esperienza di questa persona in Tibet. Il quale a pochi chilometri da Lhasa assistette ad un’operazione di lievitazione e spostamento di grossi blocchi di pietra che fluttuavano nell’aria al ritmo di suoni trasmessi da tamburi e lunghe trombe.

Questi massi, secondo il testimone, dopo un po’ che venivano colpiti da onde sonore cominciavano lentamente a sollevarsi dal suolo e poi, sempre attraverso le vibrazioni sonore finivano per posizionarsi all’interno di una caverna a circa 300 metri di distanza. Il medico austriaco, che lo scrittore chiamò “Jarl”, interrogò i monaci sull’evento straordinario e questi gli risposero che quello a cui aveva assistito apparteneva al sapere di un’antica
civiltà scomparsa, e che loro erano i custodi di questo segreto e che mai e poi mai l’avrebbero confidato ad altri, perché questa ed altre conoscenze conservate segretamente in un tempio tibetano l’uomo non era ancora maturo per averle.

Sempre mariano, leggendomi una pubblicazione in inglese, degli anni ’50 mi informò che il dott. Jarl aveva portato in Inghilterra la testimonianza fotografica dell’accaduto, ma il
materiale fu confiscato di cui poi non si è saputo più nulla. Ma questa persona non fu l’unica ad assistere a questi fenomeni di levitazione della materia, anche un certo Linauer, un cineasta anch’esso austriaco, riportò un breve documentario realizzato a Lhasa a metà degli anni ’30 che dimostrava le capacità dei monaci tibetani di sollevare le pietre solo con vibrazioni sonore. E’ inutile dirlo, ma anche questo materiale è scomparso.

Quando di questo se ne parlava con il maestro Salemme la scienza non era riuscita a dimostrare, come invece accade oggi, che è possibile sollevare piccole pietre utilizzando vibrazioni sonore. Si è dimostrato in diversi laboratori di fisica che una giusta frequenza sonora modifica le cariche positive insite nella materia (vedi pietre) mettendole in contrasto con la forza di gravità terrestre al punto che la stessa pietra può essere respinta dalla gravità terrestre fino a fluttuare nell’aria.

Questo fenomeno oggi è chiamato “Levitazione sonica”. A quel punto secondo Salemme nel passato si avevano conoscenze tecniche e scientifiche molto superiori alle attuali. Così si spiegherebbero le costruzioni delle piramidi, le mura ciclopiche di Sacsayhuamán, il monolite di Balbek, ecc. Ma non finisce qui, Salemme oltre l’antica lingua sanscrita conosceva la lingua ebraica, per cui avendo contatti con rabbini di alto livello presso l’università di Tel Aviv, aveva avuto la fortuna di leggere un documento che parlava delle piramidi che erano “Macchine” che producevano una misteriosa energia. Gli archeologi ortodossi di oggi, invece, si ostinano ad affermare che le piramidi non sono altro che “semplici” tombe dei faraoni.

 

Ennio La Malfa

InfoBox Autore

Ennio La Malfa
Ennio La Malfa
Scrittore (saggistica in attivo 19 pubblicazioni e oltre 100 servizi giornalistici scientifici) - Docente sulle tecniche e sui sistemi della Comunicazione presso l'università della Tuscia - Esperto in Climatologia e sugli effetti negativi dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi terresti e marini – Già presidente della Commissione sui Cambiamenti Climatici del Ministero delle Politiche Agricole – Già membro del CNA ( Consiglio Nazionale Ambiente) - Fondatore di Accademia KRONOS - Esploratore e studioso delle civiltà andine e delle isole polinesiane con particolare riferimento all'Isola di Rapa Nui (Pasqua) Studioso sul complesso processo dell'uomo, dalla sua origine ai giorni nostri, processo conosciuto come ominazione - Progettista di aree specifiche per il lancio del turismo responsabile. Progettista e realizzatore del primo corso completo nazionale (Scuola Radio Elettra) su Tecnico dell’Ambiente e del corso promosso dalla Regione Toscana Sull’imprenditorialità nelle aree protette.
Negli anni 1970/1982 ha partecipato al completamento di Auroville in India, sia come raccolta fondi in Italia e sia sul posto con svariate mansioni.

TITOLI ED ESPERIENZE

Formazione Universitaria: Economia e Commercio e altre specializzazioni universitarie in Climatologia, Etologia, PNL, Ominazione.

Cavaliere della Repubblica per meriti ambientali - sociali . Conferimento del titolo del Presidente della Repubblica ad aprile del 2008.

Nei primi anni '90 Membro del Consiglio Nazionale dell'Ambiente presso il Ministero dell'Ambiente.

Presidente del Comitato Cambiamenti Climatici del Ministero Delle Politiche Agricole e Forestali.

Già presidente di Accademia Kronos ( vedere: HYPERLINK "http://www.accademiakronos.it" www.accademiakronos.it ).

Docente di moduli universitari in Tecniche e Sistemi della comunicazione (Università della Tuscia) nell’Ambito del Corso di Laurea in Educatore e Divulgatore Ambientale.

Responsabile per 4 anni della campagna istituzionale Bosco Italia del Corpo Forestale dello Stato.

Direttore del premio internazionale "Un Bosco per Kyoto".

Uno dei coordinatori per 7 anni della campagna nazionale Vivere il Mare, abbinata alla trasmissione televisiva ”Linea Blu”.

Già Vicepresidente della F.E.E. Italia, organo che assegna le Bandiere Blu alle spiagge e ai mari più puliti.

Scrittore scientifico ( 11 libri, 31 dispense e 189 articoli). Ultimamente, tra il 2018 e 2020 ha pubblicato 12 dispense scientifiche sul clima, sul problema dei rifiuti, sulla plastica nei mari, sulle energie alternative, la distruzione delle foreste pluviali e le migrazioni dei popoli africani. Completata la pubblicazione “La Storia da Riscrivere”

Documentarista e collaboratore scientifico TG2Dossier – Rai.

Autore di una serie televisiva offerta a 45 TV private italiane: "SOS Ambiente"(2009) che nelle ultime puntate, in totale 13, ha superato in Italia il milione e mezzo di ascolti.

ESPERIENZE (alcune)

Ideatore negli anni ’80 con il giornalista Pasquale Balsamo, e i direttori dell’ACI De Santis e Cavaglià dell’attuale trasmissione RAI di Onda Verde - CISS VIAGGIARE INFORMATI (prima si chiamava “Buon Viaggio”);

Giornalista servizi esterni in A Come Agricoltura ( RAI anni 70/80);

Gestione di trasmissioni scientifiche e culturali negli anni 70 e 80 in diverse radio private;

Direttore ed organizzatore per 5 anni dell'operazione nazionale "Vivere il Mare" - Responsabile di eventi con le scuole superiori in 38 comuni italiani.

Negli anni 80 ideatore alla Fiera di Roma della mostra mercato "Natale Oggi". Direttore fino a metà del 1990 di 2 grandi workshop con esposizioni abbinate, sia alla Fiera di Roma che al Palazzo dei Congressi dell'Eur: "La tavola nel Mondo" e Viaggi e Vacanze".

Uno dei due fondatori negli anni 1980 di Bandiere Blu Italia. Inizialmente operazione promossa dall'Ue per premiare le spiagge più sane e vivibili d' Europa. Oggi Bandiere Blu non è più gestita dall'Ue ma da associazioni private. Sono uscito dall'organizzazione quando l'Ue non ha più riconosciuto questa iniziativa.

Esperto di turismo responsabile e di attivazioni di siti sconosciuti ai fini del turismo internazionale.

Incaricato dalla regione Toscana di organizzare e gestire un corso formativo post laurea su: “Imprenditoria nelle aree protette”.

Incaricato dal Governo della Costarica di progettare un nuovo turismo internazionale legato non più all'ambiente, ma all'archeologia.

Organizzazione di spedizioni scientifiche in America Latina e nel Pacifico;

Ricerche scientifiche in loco sull'origine del popolo dell'isola di Pasqua;

Spedizioni scientifiche nella foresta pluviale del Congo;

Realizzatore nel 1981 del primo villaggio ad energia eolica e fotovoltaica d’Italia, costruito lungo le sponde del lago di Vico (VT);

Progettista in Italia e in Brasile di aree naturalistiche protette.

Ideatore di trasmissioni radiotelevisive sui fenomeni misterici ed enigmatici;

Organizzatore e proprietario della mostra itinerante sulle civiltà scomparse, con reperti unici al mondo. Mostre organizzate a Genova, Bologna, Civitavecchia e Viterbo.

Organizzatore delle crociere scientifiche ed educative sul Global Change con navi della flotta Lauro.

Ideatore della campagna di sensibilizzazione ambientale “Io faccio la mia parte” diventata successivamente un premio internazionale che ogni anno si celebra al Campidoglio di Roma.

Attualmente responsabile del comitato scientifico di Ecoitaliasostenibile

Già responsabile della Rivista scientifica online “ AK Informa” che raggiunge circa 70.000 utenti.


Ronciglione 07.02. 2022
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