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Il pendolo, come usarlo e come può aiutarci. (parte 2)

Tempo stimato di lettura: 12 minuti

In questo secondo articolo dedicato alla divinazione con il pendolo ci concentreremo unicamente sull’aspetto medianico. Come abbiamo detto nel precedente articolo sia che noi ci rivolgiamo direttamente ad una entità benevole (si spera), che voglia attraverso il pendolino comunicare con noi, sia se non lo facciamo consciamento rivolgendoci direttamente al nostro Sé superiore, quello che succederà sarà comunque l’apertura di un portale. Quindi dobbiamo sapere come farlo e come proteggerci.

Ti consigliamo di approcciare a questo argomento partendo dall’inizio con gli articoli che hanno preceduto questo:

Il pendolo, come usarlo e come può aiutarci. (parte 1)

Preparare il pendolo per il lavoro

Qualcuno sostiene che ci sono degli orari in cui si riesce al “lavorare” meglio con il pendolo. Personalmente non ho mai preso in considerazione l’orario tuttavia si dice che i momenti migliori siano: dalle 5 alle 6 del mattino, dalle 16 alle 17 del pomeriggio e dalle 20 alle 21 e dalle 24 all’1, mentre gli orari di lavoro peggiori sono 18-19 e 22-23.

Qualcuno sostiene che è meglio evitare di ricorrere al pendolo genericamente la sera, in quanto potrebbe richiamare entità di basso livello, come ad esempio le larve astrali.

I voladores: Esseri Oscuri posti sullo sfondo del Campo Energetico Umano

Poiché come indicato precedentemente ricorrere al pendolo tende a impiegare molte energie, è consigliato per i primi tempi non superare il tempo di 3/5 minuti con il pendolo.

Fate caso a come vi sentite dopo aver interrogato il pendolo, se vi sentite mentalmente e/o fisicamente stanchi potrebbe essere normale poichè tutto questo consuma la nostra energia e se non ne abbiamo abbastanza sarebbe buona cosa non provare nemmeno ad iniziare una sessione con il pendolo.

Dopo aver mangiato, e quando si è in fase digestiva non è consigliabile lavorare. Il corpo ha bisogno di energia per digerire il cibo. Non bere caffè o tè prima del lavoro. Causano una successiva debolezza. Invece, è bene usare l’infuso di rosa canina, il succo di mirtillo rosso e mirtillo rosso e bruciare delle erbe purificatrici.

Nel processo di lavoro, è necessario fare delle pause. Determinare la durata delle sessioni e la durata delle pause spetta voi e all’energia di cui disponete.

Vi ricordiamo che come per altre tecniche se state attraversando un periodo difficile e siete presi da pensieri terreni o situazioni non piacevoli della vostra vita terrena e non siete abbastanza esperti da riuscire a “centravi”, il rischio maggiore è sempre quello che per risonanza attirerete energie di tipo basso, che potranno in ogni caso fornirvi tutte le risposte di cui avete bisogno, ma che potrebbero essere difficile allontanare a fine sessione.

Non si scherza con queste cose! E per gli scettici che leggeranno questo articolo consigliamo di approfondire l’argomento sull’articolo che ripropongo qui sotto.

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Determiniamo i movimenti del pendolo

L’utilizzo del pendolo è molto personale, nel senso che di norma dovete stabilire con voi stessi quale significato attribuire ai vari movimenti del pendolo. Genericamente diciamo che un movimento ondulatorio in senso orario corrisponde a un “SI” e un movimento ondulatorio in senso antiorario corrisponde a un “NO”, tuttavia per molti può essere differente, per esempio alcune persone pur non essendo mancine si sentono più a loro agio tenedo il pendolo con la mano sinistra, in questo caso potrebbero notare che i movimenti del si e del no prima descritti sono invertiti. Lo stesso o il contrario potrebbe avvenire se si è mancini.

Quando si diventa più “sensibili” si potranno stabilire ulteriori movimenti come per esempio le oscillazioni orizzontali e verticali per delle risposte come per esempio “forse” oppure “non lo so o non posso dirlo”.

Spesso quando si interroga il pendolo su questioni future ci si aspetta sempre un si o un no, ma talvolta a una risposta generica del tipo: “Nel prossimo mese riuscirò ad incontrare una certa persona?” la risposta che ci arriva potrebbe essere un forse e questo non significa che il nostro enterlocutore non lo sappia, ma solo che ci sono troppe variabili affinchè si possa fornire una risposta. Va da sé che se noi il prossimo mese lo trascorreremo chiusi in casa non avremo la possibilità di incontrare quella persona, per cui un si o un no arriva più facilmente se la domanda sarà più specifica come per esempio: “Se esco sabato sera con gli amici incontrerò quella persona?”

All’inizio del lavoro con il pendolo è necessario raggiungere il vuoto interiore,

questo serve per evitare  che arrivino risposte confuse. Per questo motivo come abbiamo già detto anche nel precedente articolo fare una piccola meditazione prima di iniziare una sessione con il pendolo sarà un ottima idea.

Se siete esperti nel meditare vi basterà chiudere gli occhi e cercare di concentrarvi solo sul vostro respiro per 2/3 minuti, se vi baleneranno pensieri apparentemente inconsueti che vi distrarranno non cercate di contrastarli ma appena vi rendete conto dell’arrivo di questi pensieri tornate a concentrarvi sul respiro fino a quando noterete che non arrivano più.

Come si è dibattuto in tantissimi libri di psicologia c’è sempre una certa “guerra fredda” tra la nostra mente razionale e il nostro Sé interiore. La mente razionale, anche se non è pilotata, ma libera, non vorrà cedere facilmente “il controllo” alla nostra parte interiore.

In realtà esistono delle tecniche per “convincere” in un certo senso ad instaurare una “collaborazione” tra le due parti. Riuscirci non è sempre semplice, ma un metodo moderno e di sicuro molto conosciuto è attraverso la tecnica del TCTDF del Dott. Corrado Malanga. Nella cui meditazione basata su visualizzazione si cerca di convincere le tre sfere che rappresentano anima, mente e spirito a riunirsi.

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Quindi… come dicevamo, se non riuscirete ad essere “centrati”, e mentre starete ponendo una domanda vi ritroverete a pensare anche per una sola frazione di secondo, a quello che dovrete fare più tardi o a quello che vi ha detto qualcuno qualche ora prima (giusto per fare degli esempi), capirete bene che le risposte del pendolo a cosa si riferanno?

Le domande che poni devono essere chiare e prive di ambiguità.

Il pendolo può anche rispondere a una domanda difficile se prima lo scomponi in fasi intermedie, ognuna delle quali presuppone una risposta univoca “sì” e “no”.

Sentiti libero di ricontrollare le risposte mentre lavori. Poni dopo una pausa la stessa domanda, formulata come da diversi punti di vista. Ad esempio: “Devo andare ad un appuntamento?”, “Incontrerò il mio tesoro oggi?” eccetera.

Se ancora non sei riuscito a ottenere risposte chiare del pendolo, prova a cambiare qualcosa. Cambia il pendolo magari usandone uno di materiale diverso, modifica e verifica la tua postura, accertati che le gambe toccano il pavimento non incrociate.

Il gomito della mano che lavora è posizionato sul tavolo ma alcuni sostengono che tenere l’avambraccio non a contatto con il tavolo (magari addirittura in orizzontale) lo rende più sensibile anche se più stanchevole, altri sostengono che il pendolo diventa troppo suscettibile ai movimenti… insomma dovete trovare il vostro metodo.

Pulizia prima di lavorare con il pendolo

In questa sezione, vorremmo considerare più in dettaglio la domanda su come sintonizzarci in modo più accurato sull'”interlocutore” di cui hai bisogno dal Mondo Sottile, e come scacciare eventuali entità di bassa vibrazione che cercheranno di mettersi in contatto con te al posto di quello di cui hai bisogno. Questa faccenda, come capisci, è tutt’altro che semplice. Pertanto, daremo alcune raccomandazioni puramente pratiche.

Vi ricordiamo che c’è anche chi sostiene che tutto viene unicamente da noi e che non ci mettiamo in comunicazione con nessuno. Pur rispettando queste “posizioni” la mia intuizione, le mie ricerche e le mie esperienze mi portano a pensare, come ho già detto in passato che quello che avviene è un miscuglio di tutto ciò, per cui per maggiore sicurezza meglio adottare delle tecniche che limitano la possibilità di contatti spiacevoli… come si dice… “non è vero ma ci credo”…

Decidi di chi hai bisogno

Prima di tutto, devi decidere a chi rivolgerti per avere informazioni. E per questo devi capire cosa ti interessa esattamente. Perché molto spesso ci sono situazioni in cui una persona che dubita delle proprie capacità cerca, in un modo o nell’altro, di entrare in contatto con le essenze del Mondo Sottile.

Quindi pensa in anticipo a quali informazioni hai bisogno. Ma soprattutto ne hai davvero bisogno? Quale risposta intendi ottenere e cosa ne farai? Quali forze del Mondo Sottile possono possedere queste informazioni?, cioè chi chiamerai “per contattare”?

In generale, un consiglio non va assolutamente sottovalutato.

Prendi sul serio quello che stai facendo!

Se prendi in giro i tuoi interlocutori superiori con domande stupide, e soprattutto se non “paghi” le tue domande con le energie appropriate, allora quelli “puri” potrebbero smettere di risponderti e allontanarsi e al loro posto, come probabilmente già capirai, arriverà altro.

Svuota l’ambiente delle entità basse

Il prossimo passo è ripulire la stanza dagli “impuri”, se possibile, soprattutto perchè non ti rivolgerai a loro per chiedere aiuto.

Questo viene fatto in modi ben noti. Uno di questi: riempi l’aria della stanza con microparticelle di incenso, di salvia o di Palo Santo. Questo viene fatto vaporizzando l’incenso, bruciando bastoncini di incenso o vaporizzando oli aromatici.

Cos’è il Palo Santo e a cosa serve esattamente

Le microparticelle di incenso creano un ambiente scomodo per le entità del piano eterico e del piano astrale inferiore. Ciò non significa che scapperanno via ma si sentiranno a disagio a rimanere e lo faranno solo se fortemente motivati.

Le stesse funzioni per la pulizia della stanza da entità basse sono svolte dalla fiamma di candela e dal suono delle campanelle.Tutto questo vi farà venire alla mente le funzioni religiose nelle chiese in cui si usa appunto spargere profumi di incenso, accendere delle candele e suonare le campane all’inizio e allla fine delle funzioni… la chiesa sa da millenni tutte queste cose, solo che loro preferiscono non dire come creare degli ambienti purificati nelle vostre case per non correre il rischio che voi vi sentiate talmente bene da non andare più in chiesa.

Senza divagare troppo, possiamo citare anche le usanze di altre civiltà che usano metodologie simile per purificare gli ambienti e tenere lontane le entità di bassa energia. La stessa funzione delle campane delle nostre chiese è svolta in India da numerose campanelle, che vengono appese a delle corde fuori casa. Il ventole muove, queste campane suonano e purificano l’atmosfera dentro e intorno alla casa.

Liberazione di energie pure

Il passo successivo nella preparazione al contatto è l’allocazione di una parte delle energie di riferimento agli spiriti puri. Cioè, leggere una preghiera in modo semplice. Le preghiere possono essere lette in modo specializzato, in base alle tue esigenze, se le conosci. In caso contrario, leggi la preghiera che conosci. Ad esempio, il “Padre nostro” aiuterà i cristiani, ma anche una preghiera rivolta genericamente al creatore del tutto avrà lo stesso effetto poichè quello che conta è l’intento e l’energia che noi sprigioniamo con la preghiera richiamerà come abbiamo detto innumerevoli volte energie che risuonano.

Si raccomanda di leggere o improvvisare la preghiera non solo in preparazione al contatto, ma anche nel processo stesso di ottenere le informazioni di cui hai bisogno, se per esempio non state ottenendo risposte continuate ad invocare l’aiuto di una energia intelligente superiore.

È chiaro che tale procedura deve essere eseguita se si intende entrare in contatto con spiriti puri o con il proprio subconscio (cioè con i propri corpi sottili).

Una piccola parentesi

Per quanto è sempre la cosa migliore instaurare un rapporto “sicuro” con una entità che impareremo a conoscere e di cui ci fideremo, col tempo potreste scoprire che ci sono tante entità differenti cui potersi rivolgere. Non approfondiremo questo aspetto ma citeremo solo il caso del “brownie” (non il biscotto ma l’entità che spesso abita nelle nostre case), una sorta di spiritello che ha tanti nomi nelle credenze popolari italiana e che spesso si dice si diverta a farci scherzi nascondendoci degli oggetti, facendoci credere che abbia suonato il campanello e cose così. Pur non avendo mai provato personalmente, c’è chi sostiene che se avete perso un oggetto nella vostra casa e vi rivolgete a lui per trovarlo, e riuscite a convincerlo, l’oggetto verrà ritrovato “casualmente” in alcuni casi anche pochi minuti dopo la fine della sessione.

Ovviamente , il tutto deve avvenire sempre con rispetto e senza mai farsi prendere dall’ira per le mancate risposte o la mancata “partecipazione” di chi stiamo chiamando. Oltre a non essere saggio innimicarsi queste entità che per lo più, salvo rari casi, vivono nella loro dimensione senza curarsi di noi, certe volte potrebbero realmente non essere in grado di aiutarci. Poniamo il caso che non troviamo le chiavi di casa e ci rivolgiamo a lui, magari anche sottilmente insinuando che ce le abbia nascoste lui, e non otteniamo risposta… magari non può aiutarci perchè le chiavi le abbiamo perse fuori di casa e lui non è in grado di sapere dove sono…  In questo caso, ringrazialo per il suo aiuto (ci ha provato così tanto!) e cerca la tua perdita altrove.

Sintonizziamoci sull’interlocutore desiderato

Il passo successivo è scegliere “l’interlocutore invisibile” di cui hai bisogno e chiamarlo “in contatto”. A seconda del tipo di informazioni di cui hai bisogno, prova a selezionare un possibile “risponditore” e chiamalo mentalmente. Puoi chiamarlo ad alta voce, o mentalmente.

Se l’interlocutore a cui ti rivolgi è un tuo spirito guida, avrai meno difficoltà per tutta la sessione. Potrai chiedergli anche di fare da tramite con altre entità e quindi si occuperà lui non non far avvicinare a te nessuno e di raccogliere lui i messaggi (sempre se non ti fornisca lui direttamente le risposte). Ma se ci si rivolge in senso generico a chi è di passaggio o a chiunque voglia accogliere la tua richiesta di contatto, dovresti poi cercare di mantenere un continuo contatto per tutto il tempo.

Se dimentichi il tuo “interlocutore” per più di 30 secondi, potrebbe allontanarsi o “perdere il contatto con te” o potrebbe semplicemente essere estromesso da altri che vogliono parlare con te. E lo faranno inosservati, senza annunciare la sostituzione dell’interlocutore. Se non ti accorgi della “sostituzione” e continuerai a porre domande riferite a lui, ma non sarà più lui ad essere in contatto con te sorgerà una grande confusione.

Controlla l’interlocutore

Pertanto, il passo successivo è assicurarsi che l’entità stessa che hai chiamato sia “in contatto” con te. Come farlo? Se hai dei dubbi chiedi nuovamente con chi sei in contatto.

Se fai una domanda diretta, nessuno può mentirti: ci sono regole tra l’interazione di persone ed esseri del Mondo Sottile stabilite dal Creatore.
Alcune entità potrebbero cercare di eludere le risposte e fingere di essere qualcun altro, se noti questo chiedile gentilmente di allontanarsi, o chiedi aiuto in tal senso al creatore.

Quindi, se il tuo interlocutore inizia ad allontanarsi dalle risposte dirette o ti vengono in mente nomi altisonanti come la Ragione Universale o il Messaggero del Consiglio Intergalattico, o il nome di qualche divinità, allora salutalo educatamente e richiama l’entità di cui hai bisogno.

Se lei risponde che è “in contatto” con te, fai in modo che venga interrogata con pregiudizio. Falle giurare che è lei. Avvertila che se ti mentirà ne subirà le conseguenze direttamente dal creatore a cui ti appellerai. Di solito, una tale prospettiva non lascia loro altra scelta interrompere rapidamente la connessione con te.

Fai attenzione perchè un’entità, se è molto pura e ti ha già assicurato che è chi hai chiamato e vedrà che tu insisti troppo nel dubbio, potrà sentirsi a disagio e se ne andrà. Personalmente ritengo che è meglio che provi un poco di disagio e che io mi senta sicuro di lui, piuttosto che correre il rischio di essere ingannato.

Esempio di dialogo quando si lavora con un pendolo

Un dialogo mentale quando si ricevono informazioni con l’aiuto di un pendolo e ci si sintonizza con l’Angelo custode (o spirito guida) può assomigliare a questo:

“Chiamo in comunicazione il mio angelo custode dal piano divino”. “Sei tu il mio angelo custode?” Sì (movimento corrispondente del pendolo).
“Sei uno spirito puro dal piano divino?” Sì .
“Sei uno spirito peccatore?” no .
“Sei un demone?” no .
“Sei un’anima umana?” no .
“Sei ancora una specie di essenza del Mondo Sottile?” no .
“Giuri che sei uno spirito puro?” Sì .
“Sai che se rompi il tuo giuramento, andrai all’inferno?” Sì .
“Posso avere informazioni sulla prossima domanda …. ”

In questo esempio vediamo delle risposte coerenti che dovrebbe dare l’Angelo Custode (nel nostro esempio, con l’aiuto di un pendolo). Se ottieni altre risposte, o risposte contrastanti, saluta questa entità e chiama di nuovo mentalmente (o ad alta voce) il tuo angelo custode.

L’addio all’interlocutore non invitato dovrebbe essere decisivo e definitivo.

Puoi dire mentalmente al tuo intruso qualcosa del tipo: “Ti chiedo di lasciare la connessione e di non andare mai più sul mio canale.”.

Con una tale procedura di verifica, puoi, con un alto grado di affidabilità, sintonizzarti esattamente su chi hai bisogno. Sebbene ci siano altri modi per valutare gli “interlocutori invisibili”, di cui parleremo poco dopo o in un prossimo articolo.

Qualche consiglio in più

Come abbiamo detto prima, di notte è più probabile che si affaccino energie non proprio positive, ma solo perchè l’atmosfera è meno satura dei pensieri e delle emozioni delle persone che sono sveglie e preoccupate per i loro problemi. Quindi anche il contatto con energie positive sarà più forte e ti sarà più facile sintonizzarti e ascolterai meglio o percepirai in qualche modo i tuoi interlocutori invisibili. Magari inizia di giorno negli orari indicati e solo quando sarai più esperto prova a vedere se di notte noti delle differenze sulla stabilità del contatto.

È meglio farlo da soli all’inizio, il canale tra te e il tuo interlocutore è ancora instabile e può essere interferito dai pensieri e dalle esperienze di altre persone. Solo i contatti con un canale di comunicazione stabile, sviluppato nel tempo, possono impegnarsi nella lettura delle informazioni in presenza di altre persone, soprattutto scettiche. I contattisti alle prime armi sono fortemente sconsigliati dall’approcciare all’inizio in presenza di altre persone.

È consigliabile che la stanza che utilizzerete per ricevere informazioni non sia inquinata da forti emozioni, soprattutto negative.

Lo so, lo so.. l’abbiamo detto e ridetto ma è per farvi capire quanto siano importanti anche l’ambiente e gli stati d’animo. NON provate ad aprire una sessione in un luogo che vi crea disagio o dove sapete siano successe delle cose che hanno impregnato negativamente gli ambienti, così come non provate a fare una sessione con il pendolo dopo aver subito la perdita di una persona cara. Dubito che riuscirete a richiamare una entità benevola in queste circostanze.

Le stanze più adatte a questo, sono quelle utilizzate per pratiche spirituali, meditazione, preghiere, ecc. È noto che l’efficacia dell’appello ai poteri superiori nella chiesa è molto più alta che da qualsiasi altro luogo. La chiesa è un luogo di “preghiera”, da dove si fa un canale diretto e stabile al suo egregore religioso e agli spiriti accompagnatori. Da qui ti sentiranno più velocemente. Ma non è un dato di fatto che verranno in soccorso più velocemente, poiché è da qui che tradizionalmente arriva il flusso principale di richieste. E la tua richiesta può perdersi nel flusso di altre richieste e appelli.

Non abbiamo ancora parlato di “Radionica” … la radionica è un metodo di riequilibrio energetico che utilizza particolari strumenti insieme alla facoltà radiestesica, permettendo all’operatore di scoprire la causa ultima dello squilibrio cellulare/vibrazionale, sia degli esseri umani che di animali, piante, case ed ambienti tutti, ristabilendone il proprio equilibrio armonico. Con l’aiuto di specifici “quadranti” si potrà quindi interrogare il pendolo in una maniera più efficace. Eccovi a titolo di esempio un quadrante per determinare nel migliore dei modi con quale entità siamo in contatto.

Per oggi ci fermiamo qui, nel prossimo articolo cercheremo di capire come lavorare sui chakra con il pendolo, come fare diagnostiche e approcciare ai principi di guarigione, per cui iscrivetevi se non l’avete ancora fatto oppure

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InfoBox Autore

Victor T. Evolve
Esperto nel campo della spiritualità e della crescita personale, noto per la sua profonda comprensione dell'energia spirituale e le sue capacità nel guidare gli individui verso la consapevolezza interiore e la guarigione olistica.

Disclamer dell'autore:
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