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Cristoforo Colombo lo si studia a scuola e di lui ci sono tantissimi testi, rapporti e resoconti dei suoi viaggi, tutti più o meno dettagliati e tradotti dallo spagnolo, ma voi sapevate che il noto Marinaio, nei scritti che ci ha lasciato ha anche citato un possibile incontro con le sirene e perfino con quello che oggi chiameremmo UFO o UAP?

Abbiamo già parlato di testimonianze del passato circa strane luci nel cielo in resoconti medievali ma anche in raffigurazioni rupestri risalenti a periodi storici ben antecedenti.

Gli ufo nell’arte: Interpretazione o Rappresentazione?

 

Sin da giovane Cristoforo Colombo, maturò l’idea dell’esistenza di una terra oltreoceano (secondo lui l’Asia) proprio durante i suoi viaggi da capitano di mare di navi mercantili.

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Convinto dell’esattezza delle proprie tesi, dapprima Colombo chiese i finanziamenti per inaugurare la nuova rotta al re Giovanni II del Portogallo, ma vistosi negati i fondi tentò con i re di Castiglia e Aragona, i quali, dopo le trattative, e soprattutto grazie all’appoggio di Isabella di Castiglia, accettarono di finanziare l’impresa e di concedergli alcuni privilegi nel caso in cui l’esito fosse risultato positivo. Salpato da Palos de la Frontera il 3 agosto 1492, giunse nell’odierna San Salvador il 12 ottobre dello stesso anno.

Durante la famosa traversata, a cui ne seguirono altre di minor fortuna e che anzi lo portarono addirittura in rovina, sono stati redatti dei diari ed è proprio su questi che ci soffermeremo.

Le sirene

Una presunta sirena mummificata

Il 9 gennaio 1493 Cristoforo Colombo scrisse nel suo diario (di cui è sopravvissuto solo il riassunto di Bartolomé de Las Casas) che il giorno prima aveva visto tre sirene. Si trovava nei pressi della futura Repubblica dominicana, e vide le creature abbastanza bene da sentenziare che non erano belle nemmeno la metà di come le dipingevano. Scrisse anche che le aveva viste in precedenza, in Africa occidentale.

“Non erano così belle come vengono dipinte, anche se […] hanno un aspetto umano in volto”.

Che cosa aveva visto Colombo? Non possiamo saperlo con certezza, ma per molti è probabile che fossero lamantini. I lamantini, come i cugini dugonghi, non a caso fanno parte dell’ordine Sirenia. Si pensa infatti che in alcuni avvistamenti le sirene non fossero altro che questi placidi erbivori.

Questo è un lamantino, forse uno dei più “belli” che abbia trovato in trete… voi ritenete possibile che qualcuno vedendo questi lineamenti li scambi per umani?

Comunque anche in tempi moderni ci sono tante testimonianze di pescatori che ritengono di aver avuto degli incontri con strane creature che potrebbero essere associate alle sirene mitologiche. Non cantavano come nei racconti epici del passato, ma comunque qualcuno ha riferito che emettevano un suono o verso melodioso, ed erano schive.

Ecco un video, non sappiamo se sia un fake oppure anch’esso un lamantino o creatura similare… voi cosa ne pensate?

L’UFO di Cristoforo Colombo

Una foto reale di strane luci viste dal mare in direzione di una costa.

L’11 ottobre 1492, il giorno prima di toccare terra, Colombo e altri avevano visto una luce intorno alla nave, che non erano riusciti a identificare. Nelle mani degli ufomaniaci, queste annotazioni sono state spesso trattate come un avvistamento ufo d’epoca del tutto paragonabile a quelli moderni, e trattato come prova dell’esistenza di attività aliena.

Ecco cosa testualmente si legge nel diario:

“Dopo il tramonto, salpò per la prima volta verso ovest. Camminerebbero per due miglia ogni ora, e fino a due ore dopo mezzanotte camminerebbero per 90 miglia, che sono 22 leghe e mezzo“.

“Poiché l’ammiraglio alle 10 di sera, essendo nel castello di poppa, vide il fuoco, anche se, poiché era una cosa così chiusa, che non volle affermare che si trattava di terra, ma chiamò Pedro Gutiérrez, pasticcere del re, dicendogli che sembrava fuoco, per guardarlo, e così fece e lo vide.”

“Disse anche a Rodrigo Sánchez de Segovia che il re e la regina lo mandarono come sorvegliante, che non vide nulla perché non erano in un luogo dove potesse vedere.”

“Dopo che l’ammiraglio l’ha detto, è stato visto una o due volte, ed era come una candela di cera che si alzava e si alzava, che a pochi sembrerebbe un’indicazione di terra, ma l’ammiraglio doveva certamente essere vicino a terra“.

Secondo gli studi di Manuel Audije (che era un ufficiale della Marina), quando Colombo e altri uomini videro la strana luce, si trovavano a poco più di 80 chilometri di distanza, dato il tempo occorso per raggiungere la costa alla velocità indicata, concludendo che questa distanza è troppo grande per poter distinguere un falò su il terreno.

In altri passi del diario si legge anche che durante il viaggio, approssimativamente nella zona che oggi chiamiamo triangolo delle bermude, si legge che le bussole avevano smesso di funzionare… ma questa è un’altra storia…

Non c’è tanto altro da riportare in effetti, motivo per cui come sempre abbiamo i due schieramenti, chi è sicuro che Colombo abbia visto un UFO che magari lo teneva d’occhio proprio per via dell’inconsueto passaggio di una nave in quelle acque al tempo, e chi invece sostiene che erano luci di terra, dei fuochi notturni per segnalare la costa. Ma che senso avrebbe avuto segnalare la costa dato che gli indios locali non avevano ancora scoperto la navigazione su grandi distanze per lo meno e di sicuro non uscivano di notte con canoe o piccolissime imbarcazioni?

Voi cosa ne pensate?
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