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Qualcuno potrà storcere il naso vedendo questo articolo, anche perchè in questo blog si parla prevalentemente di altro e non si vuole minimamente modificare la rotta tracciata.

Tuttavia quando riteniamo di grande utilità un argomento e questo non viene ancora trattato dai media nazionali (o non ancora adeguatamente), nel nostro piccolo riteniamo possa essere utile portare all’attenzione di quante più persone possibile questi argomenti.

Cerchiamo di farlo sempre con l’adeguato rispetto e semplicemente portando la voce di chi è titolato per parlarne, e questo è il caso del Prof. Ezio Gagliardi di cui a fine articolo trovate il curriculum.


Sono stati segnalati a tutt’oggi più di 190 casi di epatite acuta, di origine sconosciuta nei bambini, di età compresa tra 1 mese e 16 anni, come riportato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) in vari paesi del mondo; tra questi c’è anche l’Italia in cui sono stati registrati già 11 possibili casi, di cui 2 già confermati.

-La cosa preoccupante che circa il 10% dei casi(17), ha avuto bisogno del trapianto di fegato.
Rimane ancora poco chiara l’origine e/o la causa di questa epatite, i cui sintomi più comuni sonno diarrea, vomito e dolori addominali.

I virus che comunemente causano l’epatite virale acuta (virus dell’epatite A, B, C, D ed E) non sono stati rilevati in nessuno dei casi segnalati.

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1) L’ OMS ipotizza come possibile causa l’Adenovirus, ritrovato in almeno 74 casi.
2) Registrata una coinfezione di Sars Cov-2 e adenovirus in 19 casi.

3
) Ipotizzo che i vaccini a vettore adenovirale potrebbero aver favorito eventi ricombinativi con gli adenovirus che tutti noi ospitiamo normalmente, data la loro facilità a ricombinarsi, cioè a scambiarsi pezzi di genoma e quindi a mutare.
4)
Nei bambini, che ancora non hanno sviluppato un sistema immunitario integro, depresso in questi due anni di pandemia, dall’assenza di contatto con batteri e virus provenienti dall’ambiente circostante, risulta più probabile che alcuni di essi siano stati infettati da un Adenovirus.
5)
l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) fa presente che l’Adenovirus, siglato F41, lo si ritrova nel 75% dei casi registrati in Gran Bretagna e quindi non ne esclude la causa.

Riflessioni:

a) L’adenovirus è uno dei virus più diffusi, soprattutto nei bambini, che sotto i 10 anni lo contraggono almeno una volta, provocando infezioni che danno luogo normalmente a raffreddori e polmoniti;
presumo quindi che solo una variante, non riconosciuta dal sistema immunitario, può aver
provocato un’epatite nei bambini.

b) Non si può escludere dal punto di vista statistico, una interazione e/o ricombinazione tra un adenovirus diffuso nell’ambiente e il virus Sars Cov-2, attualmente presente nei nostri ambienti, considerando l’alta capacità ricombinante dei Adenovirus e di mutazione del virus Sars Cov-2.

c) Fra gli Adenovirus, in base ai dati disponibili, F41 sembra essere il più probabile, come già dichiarato dall’agenzia sanitaria inglese UKHSA, il quale normalmente provoca gastroenterite nei bambini; una sua probabile mutazione può verosimilmente provocare un’infiammazione al fegato.

d) Il sequenziamento dell’Adenovirus F41 potrà confermarci o meno se tale virus è mutato e se debba considerarsi la causa delle recenti epatiti nei bambini.

Prof. Ezio Gagliardi Biochimico Specialista in Genetica Medica / Scienza
dell’Alimentazione /
info@eziogagliardi.com


Curriculum Autore

DR. EZIO GAGLIARDI
CURRICULUM SCIENTIFICO E CULTURALE

Ha conseguito la Laurea in Chimica il 25.07.1970 presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma.

Ha conseguito la Laurea in Scienze Biologiche il 12.10.1976 presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma.

Si è specializzato in Genetica Medica, con tesi sperimentale, il 16/11/1979 presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma.

Si è specializzato in Scienze dell’Alimentazione, con tesi sperimentale, il 16/11/1989 presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma.

Docente di Chimica di ruolo negli istituti tecnici.

Ha partecipato a gruppi di ricerca sulla “Fisiopatologia steroidea” dal 1976 al 1979 presso la V Clinica Medica dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma.

Collaboratore didattico nell’anno accademico 1979-80 presso la cattedra di Analisi Biologiche e di laboratorio presso l’Università degli Studi di Urbino.

Docente di Tecnica di Laboratorio negli anni accademici 1982-83 e 1983-84 presso la Scuola Speciale per tecnici di laboratorio e Ricercatore presso la facoltà di Scienze Biologiche dell’Università degli Studi di Urbino.

Collaboratore scientifico dell’Unione Nazionale Consumatori dal 1977 a tutt’oggi.

Direttore Tecnico del Laboratorio chimico-microbiologico della Società “Alimentazione Ambiente” srl di Roma dal 1983 a tutt’oggi.

Coautore delle seguenti pubblicazioni e comunicazioni:

” Dosaggio Radioimmunologico del 17-alfa-OH-Progesterone plasmatico con metodica cromatografica su microcolonna”, Laboratorio di Patologia Clinica-Maggio 1977;

“La valutazione della frazione libera nel testosterone plasmatico nella diagnosi e in corso di trattamento della sindrome adreno-genitale nell’infanzia” Minerva Pediatrica V.30, N.14 (1978);

“Valutazione del testosterone libero e della capacità legante plasmatica nei soggetti in menopausa”, 59 Congresso della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia; “Valutazione della capacità legante plasmatica per il testosterone e della sua frazione libera in soggetti di sesso maschile dializzati per insufficienza renale cronica. Aspetti di fisiopatologia” XIII Giornate Mediche Internazionali del Collegium Biologicum Europa 1978;

“Plasma sex hormone binding globuline and corticosteroid-Binding globuline capacity in normal neybord and congenital adrenal hyperplasia” e “Problems in pedriatic endocrinology” 1 International Symposium Serono 1979;

“Trasporto plasmatico del testosterone e del cortisolo nei diversi stadi puberali- Correlazioni interormonali”, II Congresso della Società Italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica, Serono symposia. 1979 ( 10-11-IX);

“Trasporto plasmatico del testosterone a livello placentare”, Giornate endocrinologiche Pisane, Serono symposia international. 23-24 IX 1979;

“Aumento dei nitriti negli spinaci surgelati conservati” Rassegna di diritto e tecnica della alimentazione, 1980. N.1 gennaio 1980;

“Modello di determinazione degli intervalli di riferimento a livello regionale” XXX Congresso Nazionale dell’associazione Italiana Patologi Clinici. 29-IX 1980;

“Ricerca sulle condizioni igienico-sanitarie delle carni trite vendute al dettaglio” Ministero della Sanità/Unione Nazionale Consumatori convenzione 19.12.1985.

 

Nutrizionista con esperienza decennale maturata presso mense aziendali, con società sportive e atleti professionisti.

Esperienza ventennale in audit e/o ispezioni industrie alimentari, centri cottura, mense aziendali e scolastiche.

Esperienza quinquennale in elaborazione, controllo piani HACCP.

Assistenza tecnico-legale di importanti industrie alimentari per eventuali problemi igienico-sanitari messi in evidenza dalle autorità competenti.

Membro della commissione italiana del CODEX Alimentarius per gli additivi, Igiene degli alimenti, Contaminanti e Acque minerali.

Membro del comitato scientifico dell’istituto “Ricerca della Coscienza” di Roma.

Esperto e ricercatore psichico presso l’istituto prima menzionato con specializzazione nel campo della cardioenergetica psichica.

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