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Chi era Gustavo Rol? O meglio, Gustavo Adolfo Rol. «Sensitivo», dice Wikipedia. Il che significa tutto e niente. Un prestigiatore, un ipnotista, un santo, un ciarlatano? Lui si definiva “una grondaia”…

Ancora a tanti anni di distanza dalla sua nascita e dalla sua morte, nessuno sa davvero chi fosse Rol. Mistero punto e basta. Ma, se si volesse andare un pochino oltre, si potrebbe approfondire, senza certezza di capirne di più ma con la possibilità di avere, almeno, qualche suggestione ulteriore, uno spiraglio, la testimonianza di chi c’era, in quel «qui e ora» spiazzante.

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Folgorato, negli anni ’20, da un incontro con un misterioso uomo a Marsiglia e dalla successiva scoperta di una legge che collegava il colore verde, la quinta musicale e il calore, Rol divenne ben presto noto in tutto il mondo per le sue sorprendenti previsioni. Da Einstein a Dalì, da Picasso a Mussolini, furono moltissime le personalità, italiane e internazionali, che si rivolsero a lui per un consulto.

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Mago, illusionista, sciamano, veggente o imbonitore? Difficile definirlo con una sola parola. Rol era l’uomo dalle mille possibilità. Proprio con quest’ultimo termine amava definire i suoi straordinari poteri, che gli permisero anche di salvare la vita a numerosi partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale.

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Federico Fellini e Gustavo Rol ad una raccolta firme

Rol, da parte sua, rifiutò sempre ogni definizione: Io non mi ritengo dotato di qualità paranormali od almeno di prerogative che possano farmi includere nei soggetti che offrono motivo di studio. Nè posso affermare di aver avuto particolari contatti con il paranormale, dal momento che tutta la mia vita si è sempre svolta in una naturale atmosfera di costanti “possibilità”.

Tra i tanti prodigi, pare perfino che, durante la seconda guerra mondiale, riuscì a ottenere da un comandante nazista la grazia per un gruppo di partigiani sostenendo che leggeva nei loro occhi l’innocenza e dimostrando le sue capacità al comandante elencandogli per filo e per segno cosa conteneva il cassetto della sua scrivania in Austria.

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Nel corso della sua vita (1903-1994), Rol incontrò grandi personaggi della storia del Novecento: Einstein, Fermi, Fellini, De Gaulle, D’Annunzio, Mussolini, Reagan, Pio XII, Cocteau, Dalì, Agnelli, Einaudi, Kennedy e tanti altri ancora.

Tantissime sono le testimonianze che citarne alcune è di difficile scelta, si dice che Agnelli ne fosse terrorizzato da quando a Venezia aveva sentito Rol raccomandare a un amico comune di non prendere l’aereo per Roma. Quell’aereo cadde e l’amico morì. Tuttavia a casa di Rol tra gli altri era possibile incontrare Marcello Mastroianni e Federico Fellini che pendevano dalle sue labbra.

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Una interessantissima playlist del canale YouTube di Franco Rol (cugino)


L’UOMO E LA MAGIA

Si crea una gelatina sulle mani e da quella materia indefinita prende forma il bottone della giubba di un soldato napoleonico. E, ancora: nel reggiseno di una signora è riposto un foglio bianco ripiegato che, un attimo dopo, appena estratto da quella «intima» custodia, risulta disegnato alla maniera di Picasso o di Chagall, con tanto di inchiostro ancora fresco.

Un libro a scelta può invece essere letto, pagina dopo pagina, quando è bello chiuso, serrato fra mille altri volumi in biblioteca. E si va anche oltre: con diagnosi fatte a vista, senza anamnesi, visita o strumentazione. E risultano precisissime.

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Altra frequentatrice assidua di Rol, è Maria Luisa Giordano, amica di famiglia del sensitivo torinese. «L’ho conosciuto un lunedì di novembre del 1978. Era da poco morto mio padre, suo amico d’infanzia. Io e mia madre decidemmo di andare a trovarlo. Eravamo in salotto, da lui, quando ho sentito chiaramente la voce di mio papà, che mi diceva in tedesco: “mia cara bambina”. E’ stata una folgorazione, per me». Tra i ricordi indelebili, «La volta che vidi Gustavo salutarmi, diventando, all’improvviso, piccolo come un nano e poi alto come un gigante. Quella volta mi sono sentita male».

«Ricordo tutto di lui: che aveva la risata di un bambino, non chiedeva mai una lira a nessuno e ha fatto del bene a tante persone: agli ebrei che ha salvato in tempo di guerra, ai malati di cui intuiva la diagnosi semplicemente guardandoli, per poi accompagnarli fino in sala operatoria, se avevano paura e gli chiedevano aiuto» conclude la Giordano.

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La “tremenda legge” scoperte da Gustavo Rol

rolRol è stato un bambino introverso e sensibile, molto intuitivo, caratteristiche che lo hanno predisposto a intraprendere un percorso di osservazione della realtà e di se stesso così come a percepire l’esistenza di una dimensione superiore e più complessa di quella umana, ben presto qualificata come spirituale.

L’intreccio di aspirazione mistica e analisi razionale di quanto lo circondava, unito a curiosità, testardaggine e volontà lo ha condotto alla convinzione, all’età di 22 anni, che sarebbe stato possibile indovinare il colore delle carte da gioco senza vederle, dopo essere passato casualmente davanti alla vetrina di un tabaccaio dove erano esposti dei mazzi.

Si trattò di una sfida iniziata quasi per gioco, ma dopo due anni di tentativi riuscì ad indovinare tutte e 52 le carte di un mazzo. Quel giorno, era il 28 luglio 1927 e si trovava a Parigi, scrisse sulla sua agenda di lavoro:

“Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura. Non scriverò più nulla”.
Gustavo Rol.

Con queste parole Gustavo Rol descrisse la tremenda legge che aveva scoperto attraverso i suoi studi, i suoi talenti e i suoi numerosi esperimenti psichici. Egli scoprì come farsi portale per il collegamento tra il piano della materia e dello spirito ma cosa c’è dietro questa enunciazione spaventosa? Per arrivare a questa tremenda legge utilizzò i tre canali dell percezione : visivo, uditivo e cinestesico. Questo per arrivare ad una precisa “vibrazione”.

Il verde è il colore a metà dello spettro visivo percepibile dall’occhio umano e, se ci pensiamo bene, è insieme al rosa, il colore del chakra del cuore, il chakra che unisce i tre chakra inferiori legati all’istinto, alla materia con i superiori, legati allo spirito. Rol all’inizio della tremenda legge immagina la visualizzazione di questo colore attraverso la quale egli richiama le frequenze del colore verde producendo un collegamento tra materia e spirito.

La quinta musicale è l’intervallo esistente tra due note. La quinta di Do, ad esempio, è Sol; se la scala partisse da Re sarebbe La. Rol, scoprendo la tremenda legge, utilizza proprio l’intervallo di quinta per richiamare dentro se la vibrazione della consonanza perfetta (due note suonate assieme creano questo). Attraverso l’udito e l’immaginazione (il visivo) riusciva ad accordare psiche e corpo nella stessa vibrazione emanata dalle note prodotte da uno strumento musicale.

Il lato cinestesico.

Le vibrazioni prodotte dall’immaginare il colore verde e lo strumento che suona l’intervallo di quinta portano a sviluppare nel corpo un calore che deriva dalla psiche. Questo creerebbe una porta comunicante tra materia e spirito. La frequenza aprirebbe un portale perché la materia con il calore diventa malleabile e quindi… Tremenda legge, modificabile se ci pensiamo!

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Lo spirito intelligente

Rol afferma che ogni cosa animata o inanimata possiede uno “spirito”, e così l’essere umano, che però prende l’attributo di “intelligente” per le caratteristiche peculiari della sua coscienza.

Queste due tipologie di “spirito”, differenti solo per grado, sono presenti sia nel momento di esistenza della cosa o dell’essere umano, sia successivamente alla sua distruzione, ovvero alla sua morte. Si tratta di una sorta di “film” della cosa o dell’individuo, una sua riproduzione contenente tutte le informazioni che lo riguardano, tutta la sua storia dalla nascita alla morte.

Se ad esempio Rol chiede allo “spirito intelligente” di Leonardo Da Vinci di “partecipare” ad un esperimento e materializzare un dipinto su un foglio bianco, la “memoria eterea” di Leonardo, conservata nell’Archivio dell’Universo, potrà realizzarlo grazie alla mediazione di Rol, sorta di catalizzatore e rivitalizzatore di tale memoria… Tuttavia il dipinto che lo spirito intelligente di Leonardo realizzerà rientrerà nei canoni artistici del suo genio, e non potrà dipingere con uno stile diverso dal suo, né potrà rappresentare soggetti che in vita non ha rappresentato, così come il personaggio di un film non può volontariamente cambiare ruolo o fare cose diverse da quelle fatte in quel film.

Ne consegue inoltre, rimanendo a tale analogia, che è possibile identificare l’“anima” con l’attore, il quale potrebbe anche interpretare altri ruoli. Secondo Rol infatti, «l’anima torna a Dio», una espressione suscettibile di varie interpretazioni. La Tradizione metafisica sostiene che un Maestro illuminato può ritornare sulla Terra volontariamente, per continuare o completare una missione di carattere spirituale.

Diverso sarebbe il destino invece per coloro che in vita non hanno raggiunto un livello spirituale sufficiente tale da consentire una sopravvivenza post-mortem. Infatti per chi è rimasto al livello della materia alla materia ritornerà…

Ecco un video contenente rarissime sequenze dell’uomo oltre il personaggio e la registrazione audio in cui spiega la tremenda legge che aveva scoperto.

Su Youtube ci sono tantissime testimonianze e racconti che superano l’incredibile di chi l’ha conosciuto qui presentiamo un approfondito documentario che raccoglie il meglio.

Gustavo Rol e lo Spirito Intelligente – documentario 2019 – Parte 1

Gustavo Rol e lo Spirito Intelligente – documentario 2019 – Parte 2


Letture consigliate su Gustavo Adolfo Rol

 

InfoBox Autore

Victor T. Evolve
Esperto nel campo della spiritualità e della crescita personale, noto per la sua profonda comprensione dell'energia spirituale e le sue capacità nel guidare gli individui verso la consapevolezza interiore e la guarigione olistica.

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