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Oggi parleremo di un caso davvero particolare, uno di quei casi che molto probabilmente, quando avrete terminato di ascoltarlo, vi lascerà più domande che risposte. Ma ci sono una quantità tale di informazioni su questo caso che vanno sicuramente rimarcate, ricordate, perché questo caso diventò molto famoso, soprattutto in Russia, durante gli anni ’90. Poi lentamente scivolò nel dimenticatoio, come accade spesso per storie come questa. Sto parlando di Alëšenka, il bambino alieno.

Siamo in Russia e nel 1996, più precisamente a Calinov, nei pressi di Cristian. È una sera d’agosto del 1996, un agosto torrido, e c’è un’anziana signora di nome Tamara Proskuilina, una donna anziana e sofferente di disturbi mentali. Aveva una sua piccola abitudine, quella di uscire ogni notte, attraversare il bosco e raggiungere il cimitero per raccogliere fiori e portarseli a casa. Chiaramente, la donna era conosciuta nel suo paese proprio per le sue strane abitudini e per quelle passeggiate che le permettevano di attraversare il bosco prima di raggiungere il cimitero.

Ma quella notte, arrivata nel bosco, la donna udì degli strani versi che sembravano ricordare il pianto di un bambino, ma misti ad uno strano sibilo che non aveva nulla di umano. Chiaramente si diresse verso quelle urla e proprio dietro un albero rinvenne una stranissima creatura, una creatura piccola e grande più o meno 25 cm. Questa era la sua altezza. Inizialmente, l’anziana signora pensò che si trattasse di un neonato, se non fosse che di umano non aveva proprio nulla. La forma che aveva quello strano essere era, a dir poco, inquietante.

Comunque, l’anziana signora decise di avvolgerlo nel suo foulard e portarselo a casa, e lì gli diede anche un nome, Alescenka. Ovviamente, nei giorni a seguire, quell’anziana signora incominciò a chiamare insistentemente sua nuora, che si chiamava esattamente come lei, Tamara, per raccontargli chiaramente che adesso aveva un bambino a cui pensare, che era diventata mamma e che doveva prendersi cura della sua creatura. Ovviamente, la nuora, conoscendo i disturbi psichiatrici della suocera, non diede molto peso a quelle parole, ma quelle telefonate si facevano sempre più insistenti. Così decise di andarlo a trovare.

Appena lo vide, la nuora capì subito che quella creatura non era umana. Infatti, la descrisse in seguito, in un’intervista, come qualcosa non di questo pianeta. Era rimasta estremamente colpita dal modo in cui aveva di mangiare. Sembrava avere un unico foro da cui mangiava e respirava, e non masticava il cibo, ma sembrava succhiarlo. Pochi giorni dopo la scoperta, l’anziana Tamara venne ricoverata con la forza in un ospedale psichiatrico. I motivi per cui venne ricoverata rimasero sconosciuti, e sembra che nessuno potesse rispondere sul perché l’avessero ricoverata.

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La donna, chiaramente, tentò di spiegare sia ai medici sia agli infermieri che aveva lasciato un bambino in casa, ma chiaramente i dottori, conoscendo i suoi problemi psichiatrici, non presero sul serio quelle affermazioni. Saputo del ricovero solo molti giorni dopo, la nuora Tamara e un conoscente dell’anziana, un certo Vladimir Luridov, una persona un po’ particolare che spesso e volentieri passava dei giorni in galera per dei piccoli furti, ma che comunque sembrava avere un ottimo rapporto con l’anziana signora, si recano a casa della donna per vedere come stesse la creatura. Beh, si accorsero che era troppo tardi. Il corpo senza vita di Alescenka fu ritrovato proprio sul letto dell’anziana Tamara, probabilmente era morto di stenti, era morto di fame, e tutto ciò che rimaneva era il suo corpo mummificato.

Nuri, dopo, chiaramente non sapendo cosa fare, prese la creatura e la portò a casa sua, ma solo qualche giorno dopo, a causa di un’indagine per alcuni furti, il poliziotto locale Vladimir Bendelin entrò proprio in casa sua e lì si trovò per la prima volta di fronte a tale scelta. Chiaramente, il corpicino di Alescenka fu immediatamente preso e sottoposto a perizia medica, e i dottori asserirono che la mummia presentava caratteristiche diverse da quelle di un qualsiasi essere umano. La testa, ad esempio, aveva un’ossatura totalmente innaturale. C’erano quattro diverse giunture di quattro parti ossee, anche la struttura scheletrica era qualcosa di mai visto prima. E cosa ancora più inquietante, non aveva ombelico, quindi non poteva neanche trattarsi di un bambino deforme.

Secondo Tamara Junior, secondo Nuri, secondo Bendrin, Alescenka era senza dubbio un alieno. Invece, la comunità medico-scientifica si divise immediatamente sulle origini e sulla natura di questa creatura. In realtà, c’era chi parlava di un semplice feto umano sviluppato tra le 15 e le 20 settimane, magari che si trovava lì per un aborto spontaneo, ma c’era anche qualcun altro, come il capo del dipartimento di anatomia patologica presso l’ospedale di Kirsten. Lui eseguì proprio un esame autoptico della creatura e concluse che non si trattava di un essere umano, cosa che venne confermata anche da un’altra scienziata, la Roma Nova. Infatti, la Roma Nova esaminò Alescenka a fondo e affermò senza ombra di dubbio che non si

trattava di un feto deforme, anche perché non presentava nessuna deformità conosciuta. Vi erano almeno 20 differenze con l’anatomia di un normale bambino, e le più inquietanti ed evidenti erano visibili sulla forma della testa, sulla mancanza, ad esempio, di un apparato sessuale e soprattutto sulla mancanza di un ombelico, cosa che possiedono tutti i mammiferi. In realtà, è da escludere secondo me che Alescenka fosse un feto abortito, anche perché, secondo le numerose dichiarazioni, la creatura venne vista viva per diversi giorni, ed è cosa letteralmente impossibile che un feto possa sopravvivere più di qualche ora dopo l’espulsione.

Vladimir Bendelin recuperò il corpo di Alescenka e lo tenne con sé per continuare le indagini. Ben presto, il caso si diffuse rapidamente, sia in Russia sia fuori dalla Russia, attirando scienziati curiosi, giornalisti e ufologi. Attrasse soprattutto un ufologo, un certo Boris Zolotov, allora membro dell’organizzazione ufologica “Star Academy UFO contact”. Zolotov era conosciuto non solo come uno dei più noti ufologi di Russia, ma anche per essere veramente un gran ciarlatano.

Dopo aver parlato con Bendrin, l’ufologo gli spiegò come, attraverso la sua organizzazione, avrebbe potuto finalmente effettuare un test del DNA al fine di poter far luce sull’origine del piccolo Alescenka. Bendrin si affidò così a Zolotov e gli consegnò il corpo, e se ne pentì successivamente. Zolotov diede il corpo a Galina Semenkova, capo dell’organizzazione ufologica, affinché potesse effettuare questo test del DNA. Ovviamente, pensava che entro un paio di settimane avrebbe avuto dei risultati, ma passarono dei mesi e non si seppe più nulla di Zolotov.

Quando venne ritrovato da alcuni giornalisti, l’ufologo cercò di giustificarsi con una storia a dir poco assurda. Affermò che il corpo era in viaggio con Semenkova verso il laboratorio, ma che all’improvviso una sorta di velivolo, un UFO, atterrò proprio di fronte all’automobile della donna. Scesero da questo degli esseri che gli chiesero appunto di potergli restituire il corpo mummificato di Alescenka, in quanto si trattava di un loro compagno. Dopodiché, il misterioso velivolo decollò e scomparve nel nulla.

Ora, che questa sia una bufala o no, oppure come dicono alcuni insider, possa essere una storia assurda inventata per coprire un’altra storia, ossia che in realtà la piccola mummia sarebbe stata presa dai servizi segreti, beh, questo non ci è dato saperlo. L’unica cosa certa è che da quel momento in poi non vedremo più il corpo di Alescenka. Un altro fatto davvero molto inquietante, senza spiegazioni, avvenne il 5 agosto del 1999, quando l’anziana Tamara venne vista camminare nuda per strada, con solo un paio di calzini, in quanto sembra fosse riuscita a fuggire dall’ospedale psichiatrico. Alcune persone la videro come se fosse in una sorta di ipnosi e diretta verso l’autostrada. Gli automobilisti cercarono in qualche modo di avvisarla, ma non fecero in tempo. Un camion a tutta velocità l’ha investita e l’ha uccisa all’istante. Il camion non venne più rivisto e l’identità dell’autista rimane tuttora ignota.

C’è anche un’altra cosa, forse ancora più inquietante e fuorviante. Pochi giorni prima, Tamara era stata sottoposta a ipnosi regressiva da parte del dottor Mark Mkhimmer, che guarda caso morì qualche giorno dopo per un attacco di cuore.

Secondo quanto dichiarato da Tamara Junior, la creatura era alta 25 cm, la testa era formata da quattro ossa che ne davano una forma a cipolla, gli occhi erano grandi e a mandorla, la carnagione era grigiastra con alcune macchie marroni sulla testa, e aveva un piccolo foro da dove sembrava appunto respirare e mangiare. Non aveva chiaramente i capelli e al posto delle orecchie aveva due piccoli buchi. Le lunghe dita erano piccoli artigli acuti ed era chiaramente privo di ombelico.

La gente, Vladimir Bendrin, decise di continuare a svolgere delle indagini private sul caso di Alescenka, almeno per scoprire dove fosse finito il corpo. Ebbene, nel 2004, Bendrin viene contattato da una donna sconosciuta, la quale asseriva di possedere proprio il foulard che avvolgeva Alescenka. Il foulard viene quindi consegnato stavolta agli esperti del Vavilov Institute of General Genetic di Mosca, per effettuare l’analisi del DNA della piccola creatura. E le analisi riveleranno qualcosa di quantomeno inquietante.

Vennero rilevati due tipi di DNA: uno femminile, quindi presumibilmente quello di Tamara, ma ce n’era anche un altro, e questo DNA era di origine completamente sconosciuta alla scienza. Tutto quel che resta di questa storia è il video che vedrete a seguire, l’unica testimonianza della vita e della morte di Alescenka, il piccolo bambino alieno.

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