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Era la metà degli anni ’60 quando Ted Serios iniziò a far parlare di se grazie alla sua capacità di proiettare i suoi pensieri su un pezzo di film. Sì, poteva pensare a un’immagine e inviarla a una macchina fotografica e li chiamava “pensierografi”. Questo veniva tipicamente fatto con le fotocamere Polaroid a sviluppo instantaneo.

Uri Geller ha fatto carriera piegando cucchiai con la sua mente e innumerevoli sensitivi hanno affermato di essere in grado di vedere il futuro. Ma una delle affermazioni più insolite sui poteri mentali è venuta da Ted Serios.

Un UFO ha dato a Uri Geller le sue abilità?

Serios era un fattorino disoccupato a Chicago quando i suoi apparenti poteri attirarono l’attenzione di uno psichiatra di Denver di nome Dr. Jule Eisenbud. Serios ha dimostrato allo psichiatra prima e a decine di ricercatori in seguito la sua capacità. Spesso si faceva aiutare da un piccolo tubo arrotolato posto sulla sua fronte per aiutare presumibilmente a focalizzare i suoi pensieri verso la telecamera. Lo chiamava il suo “gismo” ed era di cartone e mostrava sempre che era vuoto.

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Il libro del Dr. Jule Eisenbud del 1967 su Thoughtographer, Ted Serios.

Eisenbud ha sottoposto Serios a due anni di test approfonditi ed è arrivato a credere pienamente nelle capacità del suo soggetto, come spiega nel suo libro del 1967, The World of Ted Serios: “Thoughtographic” Studies of an Extraordinary Mind.

Serios non riusciva a produrre immagini ad ogni tentativo, questo va detto, ma le immagini che ha prodotto davanti a scienziati sbigottiti sono state esperienze “incredibili” come disse Eisenbud:

“Quando stava per “sparare” (cioè nel momento in cui impressionava la pellicola fotografica), sembrava entrare rapidamente in uno stato di intensa concentrazione, con gli occhi aperti, le labbra compresse e una tensione abbastanza evidente del suo sistema muscolare. I suoi arti tendevano a tremare un po’, come per una leggera paralisi, e il piede della sua gamba accavallata a volte iniziava a sussultare su e giù un po’ convulsamente. Il suo viso sarebbe diventato soffuso e macchiato, le vene sporgenti sulla sua fronte, i suoi occhi visibilmente iniettati di sangue.”

Serios era un personaggio singolare, non era quasi mai sobrio quando faceva questi esperimenti, anzi da molti video si vede chiaramente che sono i ricercatori stessi che gli passano bevande alcoliche prima dell’esperimento, ma non è chiaro se li richiedesse lui per “vizio”, oppure se erano stati notati miglioramenti delle sue capacità mentre era in uno stato, seppur leggermente, alterato. Il “seppur leggermente” forse è edulcorato poichè in almeno un caso si cita nel libro che produsse una certa immagine mentre visibilmente barcollava e poco dopo addirittura cadde, forse per lo sforzo.

Secondo quanto riferito, i test erano progettati per prevenire la possibilità di inganno e includevano vari esperti nei campi della medicina, fisica, chimica e psicologia.

In una delle sue sessioni di Thoughtography, Serios ha chiesto ai partecipanti di suggerirgli un soggetto da produrre. La figlia di uno dei medici ricercatori presenti all’esperimento chiese un edificio dell’Università di Roma, dove pensava di seguire alcuni corsi. Aveva con sé una cartella di immagini, lontana da Serios. Quest’ultimo produsse un’immagine sfocata che, secondo Eisenbud, somigliava a una chiesa romana raffigurata nella collezione della ragazza.

Le sue immagini erano sempre versioni sfocate di qualcosa, cioè se non uscivano completamente bianche o nere. Con un’interpretazione creativa, come la chiesa romana, spesso potrebbero essere giudicati dei successi.

Quindi Eisenbud aveva ragione?

Serios era finalmente la prova vivente dell’esistenza di abilità psichiche? Nonostante la fiducia di Eisenbud, molti lo additarono come un ciarlatano. Ma chi se non i soliti pseudo ricercatori assimilabili al nostrano cicap che senza nemmeno voler indagare di persona avevano sostenuto in articolo nel numero di ottobre 1967 di Popular Photography, che Serios avesse inserito un oggetto, forse un piccolo pezzo di qualcosa, nel “gismo” affinché l’obiettivo potesse catturarlo.

Da allora Serios smise di usare il “gismo”, o ne mostrava sempre l’interno, ma oramai era stato già additato da coloro che si ritenevano appartenenti alla “vera” comunità scientifica… quella che: “se non sai dimostrare una cosa perchè non la comprendi, allora questa cosa non esiste”.

Un fatto curioso 🙂

Eisenbud, che come abbiamo detto era estremamente convinto delle capacità di Serios non prese troppo bene la situazione e propose una sfida che diceva:

“Con la presente dichiaro che se, davanti a qualsiasi giuria competente di ricercatori scientifici, fotografi e prestigiatori, qualcuno da loro scelto può in qualsiasi modo normale o combinazione di modi duplicare in condizioni simili, la gamma di fenomeni prodotti da Ted, io farò quanto segue:

  1. abiurerò ogni ulteriore lavoro con Ted,
  2. acquisterò e brucerò pubblicamente tutte le copie disponibili di The World of Ted Serios ,
  3. farò un annuncio a tutta pagina su Popular Photography per essere rappresentato fotograficamente con indosso un berretto da somaro,
  4. trascorrerò il mio tempo libero per il resto della mia vita vendendo abbonamenti porta a porta a questa fantastica rivista.

Non è previsto alcun limite di tempo”.

James Randi, alias The Amazing Randi, che ha una lunga storia di denuncia di ciarlatani, ed è il mentore di molti pupilli tra cui il nostro Massimo Polidoro (sempre cicap ovviamente) rispose all’invito. Tuttavia, fu informato che le “condizioni simili” significavano che si sarebbe trovato “all’interno di una gabbia di Faraday, nudo, a una distanza considerevole dalla telecamera, che non gli sarebbe mai stato permesso di toccare (come faceva spesso Serios) e avrebbe dovuto ottenere il medesimo risultato ruggendo ubriaco come faceva di solito Serios quando lavorava. Randi ha ovviamente rifiutato, ma del resto lui era un illusionista e prestigiatore, se non aveva modo di effettuare le sue illusioni avrebbe fatto solo una triste figuraccia.

Anche il New York Times ha avuto difficoltà a credere in Serios. Nella sua recensione del libro del 14 maggio 1967, prendeva in giro gli esperimenti di Eisenbud, dicendo che: “il dottore sembra avere poca idea di cosa siano gli esperimenti e meno simpatia per i rigori e le sottigliezze metodologiche della ricerca scientifica”.

Un osservatore che partecipò a un test nel 1966, Nile Root, raccontò la sua esperienza e in breve, descrisse l’evento in questo modo:

“Sette ospiti si sono riuniti la sera in cui sono stato coinvolto, un numero tipico per un gruppo per assistere a una dimostrazione secondo il dottor Eisenbud. Ad ogni ospite è stato chiesto di portare almeno cinque rullini di pellicola Polaroid velocità 3000.

Dozzine di esposizioni sono state effettuate nelle due fotocamere portate dal Dr. Eisenbud. Serios avrebbe tenuto quello che chiamava un gismo (un tubo di carta nera di circa un pollice di diametro e lungo un pollice e mezzo) all’obiettivo della fotocamera. Gridava oscenità, contorceva il viso ea volte gridava: ‘adesso!’ – il segnale per chiunque avesse in mano la fotocamera per far scattare l’otturatore.

È diventato piuttosto ubriaco e odioso. È stato spesso rimproverato dal dottor Eisenbud, ma il dottore ha continuato a fornire birra a Serios.

La frenesia è continuata. La serata andava avanti; ancora nessun pensierografico è emerso dalla moltitudine di immagini sviluppate.

Poi, sorprendentemente, dopo cinque lunghe ore, sono arrivate tre strane immagini (dopo un minuto per elaborare ogni esposizione). Complessivamente, con le due fotocamere, ha prodotto sei immagini sfocate estranee all’ambiente della stanza. Ero perplesso.

Spesso mostrava il gismo in modo che potessimo vedere che era vuoto ma nella sua condizione di ubriaco alla fine è scivolato.

Serios è diventato distratto: mentre agitava le braccia e urlava, ho visto un oggetto luccicante riflettere dall’interno del gismo di carta che teneva sempre davanti all’obiettivo della fotocamera.

tratto da: Il libro del Dr. Jule Eisenbud del 1967 su Thoughtographer, Ted Serios.


Naturalmente, Serios aveva sempre affermato che le sue capacità erano autentiche. In un servizio della rivista Life del settembre 1967, lo scrittore Paul Welch disse:

Era un uomo motivato. Aveva questa cosa che poteva fare e voleva che qualcuno gliela spiegasse.

Voleva controllarlo, prevedere costantemente le immagini che avrebbe realizzato (cosa che può fare solo occasionalmente), per rendere questa dote utile pensò, per esempio, che potrebbe essere in grado di spiare i siti missilistici russi per l’Air Force. Ma soprattutto voleva smetterla di dimostrare che poteva farcela, che non era un ciarlatano, cioè lo era per davvero. «Se non è reale», diceva, «perché non posso farlo sempre? Se fosse un trucco potrei farci dei soldi. Potrei andare nei nightclub o in TV.’”

In effetti anche se non divenne mai famoso ne tantomeno ricco in tv ci arrivò, difatti fu il protagonista di un segmento di un episodio del 1985 di World of Strange Powers di Arthur C. Clarke.

Alla fine, nessuno è mai riuscito a dimostrare che le sue capacità erano frutto di un “trucco”, ma nemmeno la comunità scientifica globale affermò mai il contrario.

Forse, come disse il Times nel 1967,

“se fosse tutto autentico la nostra visione generale della natura dell’universo richiederebbe certamente una drastica revisione”.

Sorprendentemente in alcuni esperimenti venivano raffigurate immagini incomprensibili che solo successivamente sono state comprese, ne è un esempio una strana immagine con raffigurati delle forme che sembravano petali di una margherita e che invece erano le pale dell’elica di unn aereo che aveva visto tempo addietro uno dei presenti all’esperimento.

Quindi ciò che impressionava non erano solo immagini presenti nella sua mente ma qualcosa di più complesso, qualcuno disse perfino che avrebbe potuto, con pratica e sperimentazione riprodurre immagini provenienti dal passato o dal futuro.

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