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Le vicende di Pier Fortunato Zanfretta sono, anche se non verificate ufficialmente e dall’attendibilità inevitabilmente a discrezione del lettore, una delle pagine più sorprendenti e affascinanti della storia giornalistica italiana, probabilmente il caso più eclatante per gli ufologi insieme ai fatti di Firenze del 1954. Dapprima conosciuto solo nel Bel Paese, l’ormai ex metronotte è diventato noto quasi in tutto il mondo, costituendo, suo malgrado, uno dei presunti casi di umani rapiti dagli alieni più interessanti e trattati del XX secolo.

Frutto di fantasie di una mente creativa, o verità di un uomo sincero, i resoconti di Zanfretta valgono la pena di essere ascoltati, poiché vera e propria immersione in una dimensione lontana dal quotidiano, che può intimorire, ma anche far sognare gli appassionati del mistero.

Ripartiamo da qui

Riprendiamo dalle ultime parole a conclusione del precedente e dettagliatissimo resoconto del caso ufologico di Pier Fortunato Zanfretta che vi invitiamo a leggere prima di proseguire in questo brevissimo articolo che vuole fornire un nuovo punto di osservazione della vicenda grazie al video del figlio Fabio Zanfretta.

Incontri ravvicinati del quarto tipo, il caso Zanfretta

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Il racconto del figlio Fabio Zanfretta

fabio zanfrettaFabio ha raccontato di se e del suo papà in un video che ha realizzato per il noto canale YouTube Omega Click che vi invitiamo di sicuro a visitare se siete appassionati della tematica ufologica.

In questo breve articolo oltre a postarvi il video di Fabio ci piacerebbe che tutti ci soffermassimo anche sull’aspetto umano di una storia del genere.

Se ne sono dette tante su questo caso di rapimento alieno negli ultimi quarant’anni, un caso mediatico che ha fatto sorridere molti proprio per la complessità del racconto.

Probabilmente è più “semplice” credere ai racconti confusi di altri addotti che non ricordano quasi nulla tranne sporadici flash in cui dicono di essere immobilizzati e studiati.

Certo ci sono tanti legittimi dubbi in una storia come quella che Zanfretta racconta da decenni ormai. Il punto torna ad essere sempre lo stesso per molti… dove sono le prove?

Possibile che in tanti incontri avuti con questi esseri, che potremmo definire dei “rettiliani amichevoli”, Pier Fortunato Zanfretta non sia riuscito a convincerli e a farsi fornire una prova inconfutabile della loro esistenza?

Opinioni personali

In molti racconti sembra quasi che questi esseri abbiano “bisogno” dell’aiuto di Zanfretta… vuoi per custodire questo apparato tecnologico, vuoi per ricevere le informazioni contenute nella memoria di Zanfretta stesso, e vuoi anche per le, sembrerebbe, continue richieste che di tanto in tanto questi esseri gli fanno. Vedere per esempio un recente video postato da Zanfretta sulla sua pagina Facebook

Sembrerebbe da questo video che il buon Zanfretta possa rifiutarsi quando vuole o reputa opportuno, quindi si può supporre che alla presenza di questi Dargos non si trovi in uno stato di coscienza alterata (come sembra avvenire in altre circostanze dai racconti di altri addotti).

Quindi dire loro alla prossima occasione: “Hey bello adesso basta! Fatti fare una bella foto in cui ti si vede bene, oppure dammi una qualche diavoleria elettronica che sicuramente hai e che non può aver costruito l’uomo in modo che la smettano di prendermi per scemo.. no? Allora vai a quel paese e per me da questo momento non esistete più e siete solo nella mia testa”.

Penso che questo sarebbe la mia logica conclusione se avessi vissuto una esperienza del genere. Poi venitemi a dire che entrano in gioco altri aspetti psicologici come “la sindrome del prescelto” o altre cose simili…

Zanfretta non mi sembra si sia mai dato aree da prescelto, nemmeno quando da giovane avrebbe potuto “costruirsi” un personaggio ben differente. Andrebbero a questo punto citati i nomi di qualche altro contattato famoso che sulla sua esperienza ha costruito addirittura una religione. Vale la pena citare sicuramente il caso più famoso in assoluto di Hubbard che ha fondato scientology (non ne abbiamo ancora parlato sul blog), ma rimanendo in casa nostra possiamo sicuramente fare riferimento al buon Bongiovanni.

La controversa personalità di Giorgio Bongiovanni da giornalista antimafia a contattista ufologo

Fabio Zanfretta nel video che segue, oltre a raccontare qualche aneddoto del periodo “più caldo” e cioè quando era solo un bambino, fa riflettere su quello che appunto ha passato il padre. Padre che forse troppo ingenuamente ha raccontato cose troppo difficili da credere oggi e figuriamoci in un periodo come quello degli eventi e cioè fine anni ’70.

Io personalmente non sono scettico a prescindere, anzi…, ho avuto le mie esperienze che mi limito a definire strane e quindi sono aperto anche all’improbabile. Certo non ho vissuto una esperienza così estrema e assurda (in senso buono), come quella raccontata da Zanfretta, ma se l’avessi vissuta, e avessi deciso di raccontarla l’avrei fatto solo con quelle che potrei definire “solide prove”… consapevole anche del fatto che per lo scettico a prescindere sarebbero stati dei falsi, delle costruzioni o chissà cos’altro… lui di fatto non ha mai portato nulla tranne la sua testimonianza… almeno così credo…

Magari, comunque, ha fatto bene… ricordiamo per citare qualcuno il caso Adamsky e Meier…

Il contattista George Adamski forse più “manipolato” che “contattato”

Le straorinare e al contempo controverse immagini degli UFO di Billy Meier

Vi invitiamo a leggere gli articoli perchè sono molto interessanti, tuttavia in sintesi entrambi hanno avuto un esperienza di contatto solo che hanno documentato con prove fotografiche. Prove che sono state prima accolte positivamente, poi screditate… Approfondendo si scopre che le immagini sicuramente contraffatte sono non le prime fornite ma quelle più recenti, come se, ipotesi, dopo una prima esperienza genuina non ne fossero seguite altre e questa cosa possa risultare inaccettabile nella mente (prescelta) del contattato.

Tornando a Zanfretta, da tutti i suoi video, e ne ho visti decine e decine negli anni, l’impressione che ho, è quella di una persona semplice, di indole mite, e di mente non certamente contorta. Facile pensare (volendo proprio fare questo gioco mentale), che un Hubbard da scrittore di fantascienza quale era si fosse fatto prendere la mano e abbia portato una sua fantasia su altro livello. Comprensibile anche che un Bongiovanni, uomo dotato di una certa cultura abbia pensato di “scuotere” quella che era la sua realtà di allora portandola a quella che è adesso, con seguaci, portavoce e baracca e burattini tutti.

Forse da me non arriverà mai un vero e proprio “alieno” perchè sa già che io le “chiacchiere” sui rischi che corre l’umanità proseguendo come sta facendo le conosco già e se venissero a farmi portavoce gli darei dell’imbecille per essere venuto da me per questo. Il mondo è già pieno di canalizzatori di ogni tipo che postano sui social a più non posso messaggi di pace, di amore e di fratellanza.

zanfretta

Oggi non viviamo più accontentandoci di dogmi (non tutti lo so), oggi abbiamo macchine fotografiche che si possono acquistare su Amazon che ti permettono di vedere bene i crateri della luna, telefoni che ti permettono di parlare e farti vedere da chi vuoi dall’altro lato della terra, telecamere a infrarossi che possono essere piazzare per ogni dove. Se io vengo “chiamato” da un essere extraterrestre che mi vuole parlare e che per chissà quale motivo ha scelto proprio me, mentre mi godo il mio momento di estasi da prescelto all’appuntamento non ci vado senza una seria attrezzatura per documentare tutto. Se tu alieno mi dici che non posso allora vai da qualcun altro, se invece l’attrezzatura non funziona… c’è poco da fare e da dire, mi sono immaginato tutto e cercherei un dottore bravo.

Sempre le solite domande

Zanfretta è uno dei pochi contattati con cui mi piacerebbe veramente trascorrere un pomeriggio davanti a un caffè per farmi raccontare NON la solita storia, che tutti già conosciamo e che sembra gli venga chiesta di continuo solo con la speranza di alcuni di trovare delle discrepanze del racconto. No! Quello che gli chiederei è di raccontarmi il contorno della sua vicenda… Tutto ciò che nella sua vita ha girato intorno a quella esperienza. Come ha vissuto sopratutto i primi anni, aveva paura di rivivere l’esperienza, temeva il momento dell’incontro che sapeva sarebbe arrivato a breve, aveva delle curiosità, gli faceva delle domande? Verificava se le risposte che eventualmente riceveva erano veritiere.

Probabilmente si sarà chiesto negli anni come mai più e più volte gli avrebbero detto che si sarebbero manifestati e non l’hanno ancora fatto. Di sicuro ricordo di averglielo sentito dire nel 2012 e nel 2017, ma di sicuro l’avrà fatto anche in altre circostanze, mi pare che anche in questo periodo dica che dovrebbe avvenire a breve…

Come coadiuvava queste sue esperienze con la sua famiglia?, si sentiva creduto da loro?, hanno mai pensato che avesse bisogno di aiuto?, ma sopratutto cercherei di capire meglio una semplice cosa. Ho visto dei video in cui qualcuno lo accompagna nel punto dove si apre il portale. Se non ho capito male da suoi vecchi racconti ha detto che andandoci in momenti qualsiasi è un posto come un altro, ma andandoci quando gli arriva la chiamata lui vedeva un portale e vi spariva dentro e che se qualcuno oltre a lui si fosse avvicinato sarebbe stato disintegrato. Ho nei miei ricordi perfino una sua intervista in cui diceva di aver visto un animale (forse un coniglio) tagliato a metà nel momento in cui superava una certa zona.

Bene io una scampagnata con lui me la farei a rischio della vita, lo ammetto e probabilmente anche tanti altri. Magari quando lui mi direbbe di fermarmi ad un certo punto mi fermerei e lo farei un po’ per doveroso timore, ma sopratutto per rispetto, però lo farei seguire con discrezione e con il suo consenso da un drone.
Se poi il drone riprendesse Zanfretta che entra in un portale o se il drone venisse disintegrato davanti ai miei occhi tanto mi basterebbe. Probabilmente qualcuno urlerebbe alla modifica in cgi del video, ma io saprei che è vero, qualcuno mi crederebbe e andrei avanti per la mia vita.

Ma se non succedesse niente di tutto questo?

Molte domande ma qualche risposta

Come avete visto ho posto molte domande, alcune temo che rimarranno sempre senza risposta poichè chi ha la fortuna di conoscere Pier Fortunato Zanfretta o perderà tempo a deriderlo, come è successo in molte trasmissioni televisive, oppure gli chiederà per l’ennesima volta il racconto del 1978.

Per questo ringrazio Fabio Zanfretta che in questo video, seppur senza esporsi di fronte a qualcuno che gli pone domande dirette, si è raccontato mostrandoci qualche dietro le quinte della sua famiglia e spero che avrà voglia di tornare a raccontarci dell’altro.

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Manuela Mileto
Manuela Mileto
1 anno fa

Bisogna avere fede anche in vicende che non a tutti è concesso di vedere