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Forse avrai sentito parlare delle antiche civiltà perdute di Atlantide. Forse avrai anche sentito parlare dei continenti perduti di Lemuria e Mu, ma hai sentito parlare dell’impero perduto di Tartaria?

Se ti sei imbattuto in questa teoria supportata da molti ricercatori sopratutto d’oltre oceano potresti essere rimasto sorpreso nello scoprire che questa antica civiltà, che ebbe origine nell’Eurasia centrale come un vasto regno che comprendeva la maggior parte della Siberia, ebbe un tale successo che si diffuse in tutto il mondo, persino nelle Americhe, e, stando ai sostenitori di questa teoria ancora oggi si possono vedere i resti della “grande” architettura della civiltà.

Grande non solo nel senso di maestosa, ma anche nel senso di “fuori misura” poichè in queste costruzioni, che approfondiremo poi, secondo i sostenitori di questa teoria i primi abitanti erano … dei giganti!

Quindi starai pensando che dei “giganti” hai già sentito parlarne per via di qualche bizzarro ritrovamento archeologico, per via di qualche foto ritenuta autentica (tra tante fake che si trovano in rete), e perfino per via del fatto che vengono citati nell’antico testamento.

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In quel tempo c’erano sulla terra i giganti, e ci furono anche in seguito, quando i figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini, ed ebbero da loro dei figli. Questi sono gli uomini potenti che, fin dai tempi antichi, sono stati famosi. (Genesi 6:4)

Dei giganti probabilmente ne parleremo in futuro, per cui se l’argomento vi interessa

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, per il momento torniamo in argomento e proseguiamo parlando di come questa teoria sostiene l’esistenza di una grande catastrofe mondiale, un diluvio simile a quello di Noè ma composto da fango che distrusse la maggior parte delle prove di questa magnifica civiltà.

La tua meraviglia potrebbe trasformarsi in sgomento, probabilmente, non appena leggerai che questo diluvio o “grande reset” sarebbe avvenuto non in epoca biblica, ma solo qualche secolo fa secondo questa teoria.

Avrete capito per via dei parecchi condizionali che non sono riuscito a “fare mia” questa teoria veramente difficile da digerire, pur ritenendola affascinante. Invito quindi tutti i lettori, come sempre, a leggere l’articolo e “trattenere” ciò che gli risuona come plausibile e “lasciar andare” il resto… alla fine starà quindi a voi considerare se avrete letto un fantasioso racconto oppure una celata verità.

Anatolij Fomenko, ideatore della pseudoscienza

Dalle mie ricerche sembrerebbe che gran parte di questa strampalata teoria si rifaccia alla cosiddetta “Nuova Cronologia“, elaborata dal matematico russo Anatolij Timofeevič Fomenko. Sempre secondo Wikipedia, la Nuova Cronologia è Radicalmente più breve della cronologia convenzionale, perché tutta la storia dell’Antico Egitto, quella della Grecia antica e la storia romana vengono comprese nel Medioevo, e l’Alto medioevo viene eliminato.

Secondo Fomenko, la storia dell’umanità risale solo fino all’anno 800 d.C.: a suo dire, non avremmo quasi informazioni sugli eventi fra l’800 ed il 1000, e la maggior parte degli eventi storici che conosciamo sarebbero avvenuti tra il 1000 ed il 1500. Questa teoria viene naturalmente rifiutata dal mondo accademico ed è ritenuta in contrasto con tutte le tecniche di datazione assoluta e relativa.

La teoria di Fomenko può avere un fondo di verità quando si parla di epoche remote lo studioso però afferma che la cronologia “corretta” è stata inventata nel XVI e XVII secolo. Sostiene anche che le datazioni archeologiche, dendrocronologiche, e quella al Carbonio 14 siano inesatte arrivando a supporre che l’antica Roma, l’antica Grecia e l’antico Egitto siano stati creati durante il Rinascimento dagli umanisti e dal clero.

Quindi secondo la teoria della Tartaria, sulla terra tutti gli eventi che sono arrivati a noi come molto remoti, e comprovati da ritrovamenti e resti non sarebbero poi così remoti e chi abitava prima la terra erano degli individui pseudoumani di dimensioni corporee più elevate dotati inoltre di una tecnologia “diversamente avanzata”.

Tecnologia diversamente avanzata?

Si, perdonatemi questa licenza, i sostenitori della teoria sostengono solo “più avanzata” io su questo non mi trovo d’accordo secondo quelli che possono essere i canoni odierni e cerco di spiegarmi meglio.

Provate ad immaginare una civiltà, ovunque essa sia, che in qualche modo riesca a produrre energia pulita e infinita… si parliamo della cosiddetta free energy… e alcuni di voi diranno… ma quella l’aveva già scoperta Tesla e fu messo a tacere.

La scelta sbagliata dell’umanità nell’uso dell’energia

ok, mettiamo da parte Tesla e proviamo quindi ad immaginare una civiltà che pur ritenendo che la free energy NON avrebbe reso poche persone infinitamente più ricche e molti altri più poveri e abbia quindi pensato al bene globale. Continuiamo a pensare a questa civiltà magari in grado di disgregare la materia per scolpirla con mezzi superiori al nostro miglior laser, in grado magari di spostare mediante lievitazione elettromagnetica grossi pesi o blocchi di pietre per erigere costruzioni veramente straordinarie come per esempio le piramidi o le maestose colonne di molti templi che noi riteniamo costruite dai greci e dai romani. Oppure in grado di creare delle mescole (simili al nostro cemento), ma in grado di creare la pietra (altra teoria sulla costruzione dei blocchi di pietra delle piramidi egizie).

Insomma una civiltà che riesca a fare tutto questo, e magari molto altro ma senza una tecnologia come noi la intendiamo fatta di microchip, condensatori, circuiti stampati eccetera… Se così non fosse sarebbe stato trovato qualche reperto tecnologico di questo tipo… invece riescono a fare tutto questo senza strumenti elettronici ma grazie a quella che appunto chiamo “tecnologia diversamente avanzata”, basata su geometria sacra, etere, campi elettromagnetici naturali eccetera… Poi magari non so … ipotizzo… erano anche telepatici? Poichè per costituire una civiltà occorre comunicazione anche a grandi distanze e non è mai stato trovato un telefono… si teletrasportavano magari grazie a qualche portale in pietra di cui non abbiamo mai compreso l’utilizzo? Chissà visto che sicuramente si dovevano spostare e non sono mai stati trovati resti di velivoli adatti al volo non costruiti da noi… Avete quindi capito cosa intendo per diversamente tecnologici? Bene andiamo avanti riassumendo:

Il Campidoglio a Washington, le piramidi in Egitto e la Grande Muraglia cinese sono tutti presunti resti di Tartaria. Troppo massicci per essere distrutti in un’inondazione di fango o abbattuti dalle nostre minuscole mani moderne, si ergono alti e forti come indizi che una civiltà molto più avanzata della nostra un tempo governava il mondo. Altri edifici, come Old Penn Station a New York City e Moir’s Chambers a Perth, furono intenzionalmente distrutti per nascondere la storia tartaria.

Una teoria supportata anche da diversi testi

Non sono tantissime le teorie così estreme supportate da libri, ma questa è una di quelle, per cui se volete approfondire l’argomento anche da un punto di vista letterario ecco i testi che vi dovrete procurare.

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Ma sopratutto il libro di Fomenko che io stesso mi sono appena ordinato e che leggerò quanto prima per vedere se riesco ad ampliare la mia visione d’insieme di questa storia.

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Sempre secondo questa teoria ad un certo punto, non si sa perchè, non si sa come mai, non si sa bene chi ha deciso questo, ma si decide di fare un bel reset della popolazione… state pensando ad un virus creato in laboratorio? No!, In questo caso pare che in un periodo imprecisato tra il 1700 e il 1800 qualcuno (o qualcosa), abbia causato una sorta di innondazione globale che ha poi col tempo smosso e riversato quantità incredibili di fango tali da ricoprire mezzo mondo e di cui ne vediamo ancora oggi i risultati.

Dove? In quei palazzi storici molto antichi di cui oggi vedremmo solo una parte, poichè il resto è sepolto sotto metri e metri di terra e nei tempi più moderni ovviamente sotto le strade, e i marciapiedi. In effetti non credo che i sostenitori di questa teoria presumano che tutti i palazzi storici, cioè più vecchi di 2/300 anni abbiano piani interrati sepolti da questo catastrofico evento, tuttavia in tutto il mondo ci sono esempi di foto di scavi fatti nei pressi di molti palazzi da cui sono usciti dei piani nascosti.

Moltissime altre di queste immagini potranno essere viste nel documentario che troverete a fine articolo. Molte di queste ricerche e affermazioni vengono fatte sopratutto basandosi su stampe o incisioni fotografiche dell”800 in cui si vedrebbero gli stessi palazzi o cattedrali che vediamo oggi ma con nella parte in basso qualcosa di più… almeno un livello che oggi sembra non esserci.

Ma se quindi pensiamo alla nostra bellissima capitale dove se ti porti un piccone e fai un buco potresti scoprire, case, monumenti, vecchissime strade sepolte sottoterra? Anche quelle in realtà non si sono depositate li nel corso di millenni ma solo di un paio di centinaia d’anni?

E comunque sono tante le incisioni che invece mostrano le strade e i palazzi come sono oggi… quindi ci sarebbe molto da comprendere ancora.

La popolazione

Qualcuno obietterà: “va bene, ma la gente avrà riportato qualche scritto citando questo evento… questo reset globale?”. La risposta a quanto pare è: “No”. No per tanti motivi… no perchè la storia la scrivono i vincitori, (ed è verissimo!!!), no perchè prima la popolazione era diversa, forse gli “uomini” come li conosciamo noi non c’erano ancora…

Come “diversa”? Si, prima c’erano i giganti l’abbiamo pure detto… magari erano mischiati all’uomo, non si sa, ma c’erano ed erano loro i tecnologicamente avanzati… fatto sta che dopo questo evento catastrofico, questi giganti sono spariti e piano piano siamo spuntati fuori noi, prima pochi, sempre guardando le stampe o prime foto storiche, poi sempre di più…

Quindi i giganti esistono?

Vi sorprenderà questa risposta ma: “probabilmente si” per me. La credenza che i giganti popolassero il nostro pianeta all’origine dei tempi si fonda su testi sacri come la Bibbia o il Corano e su alcune opere degli autori classici, ma soprattutto prende ampio spunto dal ritrovamento di grandi scheletri che, solo dalla prima metà del XVIII secolo, grazie ai progressi della scienza, furono finalmente attribuiti a grandi cetacei e a quadrupedi terrestri.

Ora tra l’affermare questa possibilità, supportata anche da alcune foto non dichiarate spudoratamente false, al dire che i giganti erano tra noi duecento anni fa ce ne passa.

Qualche tempo fa venne pubblicata una notizia riguardante il ritrovamento di resti scheletrici umani di enormi dimensioni durante l’attività di prospezione del gas nella regione sud-orientale del deserto arabo. Questa regione del deserto arabo è chiamata il quarto vuoto, in arabo “Rab-Ul-Khalee“. La scoperta è stata fatta dal team di Aramco Exploration.

Dio afferma nel Corano che Egli aveva creato esseri umani di dimensioni spropositate simili alle quali non ha più creato da allora. Questi erano gli abitanti di Aad, dove fu inviato il Prophet Hud. Erano molto alti, grandi e molto potenti, capaci di mettere le braccia attorno a un tronco d’albero e sradicarlo… Gli Ulema dell’Arabia Saudita credono che questi siano i resti del popolo di Aad.

I militari sauditi hanno messo in sicurezza l’intera area e nessuno è autorizzato ad entrare tranne il personale ARAMCO. La notizia è stata tenuta segreta, ma un elicottero militare ha scattato alcune foto aeree e una delle foto è finita, non si sa come, su Internet in Arabia Saudita. A quanto pare il cordone creato dai militari e tutta la segretezza non è bastato e nell’aprile del 2004 l’immagine e i dettagli dell’incredibile storia vengono riportati dal quotidiano The New Nation del Bangladesh e da alcuni articoli in India conferendo credibilità alla storia.

Nonostante la notizia abbia fatto saltare sulla sedia molti complottisti la realtà è ben diversa.

L’immagine è stata creata nel 2002 da “IronKite“, un membro di Worth1000.com che lo ha presentato come una voce in un concorso fotografico intitolato “Anomalie archeologiche“. Il regolamento del concorso sfidava i partecipanti a “creare una bufala archeologica… Mostrare un quadro di una scoperta archeologica che potesse sembrare abbastanza reale che, se non fosse apparsa su Worth1000, la gente avrebbe potuto prendere la notizia per vera“.

Un altro caso eclatante è il seguente scheletro gigante trovato in Thailandia nel 2017. Conservato in maniera spettacolare e avvolto tra le spire di un altrettanto gigante serpente che l’avrebbe ucciso… ma era una installazione artistica.

‘artista taiwanese Tu Wei-cheng con il suo lavoro

Ecco un paio di esempi famosi di immagini fake realizzate per essere credibili. Perchè qualcuno dovrebbe fare qualcosa del genere con il solo scopo di ingannare non è facile comprenderlo. Io sono per lo più convinto che in mezzo a tanti fake realizzati per disinformare ci siano anche delle foto autentiche, tra cui molto anche nella nostra Sardegna, per questo torneremo a parlarne.

Per i pochissimi che sono a digiuno dell’odierna tecnologia che consente anche ad un ragazzino di realizzare foto dai contenuti artificiali con il programma Photoshop o similare, eccovi almeno una bella foto creata da un fotografo molto bravo (e non è tra le più realistiche che abbia visto).Torniamo adesso seri e non arrabbiatevi se vi abbiamo mostrato solo delle foto utilizzate per ingannare la gente… quelle da tenere maggiormente in considerazione ci sono ma ce le riserviamo per il futuro e parliamo ora della scrittura antica legata alla tartaria.

Le tavolette di Tartaria

Scrivere e leggere sono per noi attività quotidiane e normali. Tuttavia se ci si pensa bene, non sono per nulla scontate, intanto perché siamo l’unico essere vivente sulla terra che sia in grado di padroneggiarle e poi perché non sono poi così tanti anni che la utilizziamo su larga scala.

Ad ogni modo, probabilmente tutti noi abbiamo imparato che la prima forma di scrittura è stata inventata in Mesopotamia ad opera dei Sumeri. Ma è proprio così?

L’origine della scrittura

Si è quasi certi che l’arte della scrittura si sia sviluppata distintamente in almeno due località del mondo. La più antica è in Mesopotamia e fu ad opera dei Sumeri all’incirca nel 3000 a.C., mentre la seconda fu in Mesoamerica nel 600 a.C. ad opera degli Olmechi.

Bisogna comunque tener presente che anche nell’ Antico Egitto attorno al 3000 a.C., in Cina nel 1200 a.C. e nella valle dell’Indo attorno al 2200 a.C. si svilupparono delle forme di scrittura. Tuttavia ci sono dubbi sul fatto che si siano sviluppate indipendentemente rispetto a quella sumera. Sicuramente i caratteri sono diversi, ma ciò non toglie che il concetto di rappresentare il linguaggio attraverso la scrittura possa essere stato importato attraverso contatti commerciali.

La differenza di rappresentazione fonetica tra la scrittura cinese e quella sumera sono piuttosto consistenti e fanno ipotizzare che quasi sicuramente anch’essa si sia sviluppata indipendentemente. Invece la differenza con la struttura fonetica egizia è molto minore anche se lo stile dei caratteri è molto diverso, per cui in questo caso non si può escludere che quella egizia possa derivare da quella sumera, vista anche la vicinanza relativa dei due popoli.

Per quanto riguarda la scrittura della valle dell’Indo non si può fare un ragionamento simile in quanto non è stata ancora decifrata e la sua struttura fonetica risulta ancora misteriosa. Tuttavia questo potrebbe già farci dedurre che non sia simile alle precedenti, ma questa è solo una illazione.

Ora però comincia il bello, perché tutto questo potrebbe essere messo in discussione a causa delle tavolette di Tartaria dei reperti che ancor oggi fanno discutere.

Le tavolette di Tartaria

Nel 1961, l’archeologo Nicolae Vlassa ritrovò in Romania 3 tavolette d’argilla che ancor oggi sono argomento di dibattito fra gli archeologi. Le incisioni riportate su di esse sono simili ad altre ritrovate in Serbia ed in altre località del sud dei Balcani e sono state associate alla cultura Vinca che popolo queste zone dal 2700 a.C.

Tuttavia le successive datazioni al carbonio 14 stabilirono che le tavolette furono in realtà realizzate nel 5500 a.C., ricollocando la cultura Vinca  molti secoli prima rispetto a quanto sostenuto fino a quel tempo. Questo farebbe si che se i simboli fossero realmente una forma di scrittura, allora essa sarebbe di gran lunga antecedente a quella sumera ed egizia, diventando la più antica del mondo.

Tale affermazione però non è univocamente accettata in quanto non ci sono abbastanza elementi che possano definire se sia o meno una scrittura. A favore della tesi vi è il fatto che dal confronto con altri reperti ritrovati nei Balcani, i segni sembrano essere standardizzati e con uno specifico significato, caratteristiche fondamentali per una scrittura.

D’altro canto però potrebbero anche essere solo dei pittogrammi utilizzati per riti religiosi o marchi di proprietà. Obiettivamente da quello che sappiamo, la scrittura sembra essersi sviluppata in contesti molto più sviluppati, in cui era necessaria a livello burocratico e commerciale, cosa che nell’Europa Neolitica  sembra non esserci stata.

Ponendo tutto questo nell’ottica della teoria di cui abbiamo parlato fin’ora dovremmo dire che le datazioni sono tutte sbagliate e che queste tavolette sarebbero molto più recenti (ma molto), così come anche i geroglifici egiziani ecc ecc…

Bene, gli argomenti non si esauriscono qui, c’è molto da dire e molto da vedere come per quanto riguarda il discorso dei palazzi antichi, che, molti dei quali avevano portoni e finestre gigantesche e anche soffitti molto alti. Qualcuno sostiene che venivano realizzati così grandi per dare una sensazione di magnificenza del palazzo stesso e di conseguenza del suo proprietario, altri ribattono dicendo che al contrario vedere il proprietario rapportato a quelle strutture l’avrebbe fatto sembrare più piccolo. Altri dicono che i portoni erano così grandi perchè anticamente venivano usati per far passare anche i cavalli e i calessi, motivo per cui anche alcuni antichi batacchi erano molto in alto, altri dicono di no e così via…

Personalmente mi sono confrontato verbalmente con un forte sostenitore di questa teoria riportandogli le mie perplessità, e lui mi ha invitato a visionare un documentario da lui realizzato (e di seguito riportato), rispondendo prontamente anche ad alcune mie domande. Fatto sta che io non riesco proprio ad immaginarmi la possibilità per cui un mio trisnonno (o poco più), abbia vissuto tra i giganti e non abbia scritto una lettera in cui raccontava qualcosa, o semplicemente non abbia tramandato oralmente questa cosa al figlio o al nipote. O, stando ad altre riletture di questa teoria, se queste persone sono arrivate dopo, da dove non si sa, messe qui da chi non si sa… beh stessa cosa…

Io se domani arrivano gli alieni con le loro arche a salvare chi debba essere salvato prima di un evento catastrofico sulla nostra terra, magari le foto e i video fatti sui cellulari andranno perse quando la gente verrà riportata sulla terra senza tecnologia, ma di sicuro un pezzo di carta che testimonia quanto ho visto e vissuto lo lascerei ai posteri… mah!

Non mi odiate se vi sono sembrato un poco scettico sull’argomento… forse come mi ha detto qualcuno se avessi trascorso gli ultimi anni su questa teoria cercando prove la penserei diversamente. In realtà penso anche che se avessi passato anni su questa teoria, cercherei e “vedrei” prove ovunque, al solo scopo di non vanificare un così lungo periodo di ricerca. Non dico che lo farei intenzionalmente, ma inconsciamente sicuramente si, per cui al momento mi accontento della ricerca che ho fatto, di cui in questo articolo c’è solo un sunto essenziale che potrebbe aver fatto sorridere qualcuno e invece incuriosito altri, che potrebbero se lo volessero approfondire la ricerca, anche con i libri di sopra e portarci nuove rivelazioni.

Ecco il video

 

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