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La terapia magnetica (o magnetoterapia), è un campo in crescita della medicina che sfrutta la potenza dei magneti per fornire dei benefici al nostro organismo, ma mentre la ricerca attuale è nuova, i magneti sono stati usati nella salute per millenni. Oltre 2000 anni fa, infatti, i guaritori popolari asiatici ed europei usavano i magneti con la convinzione di poter estrarre attivamente impurità e malattie dal corpo.

Oggi, gli studi sulla terapia magnetica, per quanto non ritrovano tutta la comunità scientifica daccordo sui benefici, spaziano dal semplice alleviamento del dolore alla riduzione dei sintomi del cancro.

Magneto terapia a cosa serve?

Quindi, cos’è la magnetoterapia e a cosa serve? La terapia magnetica, come dice il nome, si riferisce all’applicazione di magneti al corpo come mezzo per provocare qualsiasi tipo di cambiamento fisiologico.

La magnetoterapia a campo statico che è la forma più conosciuta di terapia biomagnetica, consiste nel posizionare i magneti a contatto con la pelle e ha portato alla produzione di braccialetti magnetici, gioielli e speciali coprimaterassi.
La terapia elettromagnetica utilizza invece magneti terapeutici caricati elettricamente, che formano un campo elettromagnetico. Quindi si tratta per lo più di dispositivi medici alimentati a corrente.

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Cosa ci dice la medicina ufficiale

cellula

La medicina ufficiale sostiene che la magnetoterapia basata sui campi magnetici statici a campo stabile, (cioè mediante l’applicazione diretta di magneti sul nostro corpo), è una pseudoscienza, sia perché non è una teoria plausibile e conciliabile con la fisica e con la biologia, sia per la mancanza di effetti positivi accertati per la salute, anche se da nostre ricerche parrebbe che effetti positivi accertati ce ne siano tantissimi, ma che questi non sono mai stati adeguatamente documentati su riviste scientifiche forse perchè proprio rigettati da queste ultime.

In ogni caso, la medicina ufficiale sostiene che, l’emoglobina è debolmente diamagnetica ed è effettivamente respinta dai campi magnetici, ma i magneti che solitamente vengono usati per queste terapie sono tuttavia troppo deboli in termini di forza per avere un minimo effetto misurabile sul flusso del sangue, e questo noi lo riteniamo effettivamente molto plausibile dal punto di vista scientifico.

Andrebbe anche aggiunto che alcuni di questi studi, risalgono all’immediato dopoguerra quando cioè i metodi per verificare gli effetti non erano particolarmente evoluti e i magneti che si potevano reperire allora non erano sufficientemente potenti se paragonati ai magneti al neodimio che tutti noi possiamo acquistare oggi a poco costo. In ogni caso per completezza di informazione esiste un report della National Science Foundation che nel più recente (ma nemmeno tanto) 2002 evidenziò come la magnetoterapia non abbia basi scientifiche, tuttavia si fa spesso riferimento a questa ricerca ma non vi è modo di ritrovarla (almeno noi non ci siamo riusciti).

Leggermente diverso è invece l’approccio scientifico relativamente alle applicazioni di magnetoterapia mediante l’utilizzo di apparecchiature mediche, pur essendo il principio lo stesso, probabilmente (ma non effettivamente dichiarato), pur venendo comunque considerata come una pseudoterapia newage da molti medici, un nutrito gruppo di colleghi ne esaltano i benefici sostenendo che i risultati sarebbero dovuti all’intensità dei campi elettrici generati dai dispositivi che sono sicuramente maggiori di quello delle calamite.

Tutto questo è un po’ come sostenere che una tisana zenzero e vaniglia non ti fa passare il mal di testa e una pillola di qualche medicinale in vendita invece si, quando è ovvio invece che entrambi producono risultati positivi solo che la tisana impiegherà più tempo e magari funzionerà meglio (o solo), su determinati mal di testa non cronici o non dovuti a particolari patologie.

Le teorie alla base della terapia magnetica comunque citano il modo in cui le molecole hanno i propri piccoli campi magnetici creati dalla piccola carica elettrica inerente a queste molecole (e quindi non solo l’emoglobina). Alcune condizioni possono causare squilibri in questo campo magnetico. Applicando la terapia magnetica, potresti essere in grado di riarmonizzare il campo elettromagnetico del corpo e migliorare la tua salute.

In alternativa, altri sostengono che le molecole trasportano ioni carichi, come calcio e potassio, necessari per una corretta comunicazione tra le cellule. L’uso di un dispositivo di magnetoterapia può alterare il modo in cui operano questi ioni, potenziando potenzialmente alcune funzioni biologiche.

Benefici della terapia magnetica

Ora che sapete sia cosa ne pensa sia la medicina ufficiale che quella non ufficiale foss’anche divulgata da medici titolati, con un meccanismo d’azione così ampio, la terapia magnetica può avere una vasta gamma di benefici cerchiamo di capire quali.

Va comunque sempre ribadito che se pensate di soffrire di qualsiasi patologia dovreste sempre rivolgervi prima ad un medico e poi, magari contestualmente approcciarvi anche a terapie alternative di qualsiasi tipo.

Sollievo dal dolore

Il sollievo dal dolore è l’applicazione più frequentemente indicata per la terapia magnetica. Questo è ciò che ha portato alla vendita di braccialetti e gioielli magnetici.

Ma questi funzionano? Seppure il principio di base è valido, poichè i magneti, che solitamente vengono posizionati sulla parte interna del polso, sono vicinissimi alle principali vene e arterie della mano, dovrebbero, in teoria riuscire, seppur debolmente, ad interagire con il sangue che poi circolando all’interno del nostro organismo apporterebbe dei benefici generici, probabilmente non saranno mai in grado di apportare degli effetti come con l’applicazione diretta sul punto di un trauma.

In ogni caso ribadiamo che ci sono pochissime “prove” che suggeriscano effettivamente che i magneti possano influenzare il dolore in qualche modo, ma alcuni studi suggeriscono che l’applicazione della terapia magnetica a campo statico può potenzialmente ridurre i sintomi del dolore associati alla fibromialgia. Starà a voi interpretare la differenza che c’è tra uno studio che dice che si riscontrano effetti positivi e uno studio che dice che non ci sono prove in tal senso… ma magari i risultati si.

Un po’ come se qualche centinaio di anni fa qualche luminare dicesse che non ci sono prove che esista la “corrente elettrica” (intesa come flusso di elettroni), ma di fatto se venivi colpito da un fulmine potevi morire ma senza le “prove” che a farlo sia stato la corrente elettrica.

Per la scienza (in generale) spesso non saper misurare/quantificare/comprendere un fenomeno significa rifiutarlo a dispetto di quello che comunque evince chi quel fenomeno lo sperimenta.

Insonnia

L’insonnia è un problema sorprendentemente comune. Mentre la mancanza di sonno può lasciarti fisicamente stanco, lunghi periodi di privazione del sonno o di cattiva qualità del sonno possono portare ad alcuni gravi sintomi fisici, mentali ed emotivi, oltre a danneggiare potenzialmente coloro che ti circondano.

Uno studio su pazienti con insonnia ha rilevato che la terapia del campo magnetico impulsivo può essere utile nel ridurre i sintomi e sostenere un sonno sano. I risultati dello studio hanno mostrato punteggi migliori nel 70% dei pazienti che hanno ricevuto un trattamento attivo. Ciò includeva riduzioni della latenza del sonno, sonnolenza diurna, sonnolenza dopo il risveglio, mal di testa diurno e problemi di concentrazione.

Depressione

La stimolazione magnetica transcranica è un trattamento provato per la depressione. La procedura stimola le cellule nervose nel cervello utilizzando campi magnetici, che quindi migliorano i sintomi della depressione. L’uso di prodotti per la terapia magnetica è stato particolarmente efficace in coloro che non rispondono ai farmaci e ad altri trattamenti tradizionali per la depressione.

Cancro

Uno studio sui topi ha scoperto che la terapia magnetica può svolgere un ruolo nella riduzione delle cellule tumorali. I topi che erano stati iniettati con cellule tumorali hanno mostrato dimensioni ridotte del tumore quando esposti a campi magnetici. L’esposizione al magnete ha inibito la crescita del tumore e causato la morte delle cellule tumorali per apoptosi, (una sorta di morte cellulare programmata), anche se la natura esatta di come i magneti hanno ridotto le cellule tumorali non è ancora ben compresa.

Altri studi suggeriscono l’uso di nanoparticelle magnetiche in una forma di terapia dell’ipertermia. La terapia dell’ipertermia comporta l’uso di temperature elevate per distruggere il tessuto anormale lasciando intatto il tessuto sano. I medici possono iniettare nanoparticelle magnetiche in un tumore e attivarle utilizzando campi magnetici alternati. Questo riscalda le nanoparticelle e danneggia il tessuto canceroso.

Tutti possono utilizzare la magnetoterapia?

Ci sono persone ipersensibili al magnetismo, questa può provocare una  sensazione di malessere, di stordimento o nausea, sono casi estremamente rari, in questo caso è sufficiente togliere il o i magneti e la sensazione sparirà velocemente. In questi casi si consiglia di applicare i magneti per pochi minuti per volta e allungare l’applicazione man mano.

Sui dolori, le infiammazioni, le infezioni si applica sempre il polo negativo (-) del magnete in loco dolenti, contro la pelle. In caso di ferite aperte il magnete si applica al di sopra della garza o del cerotto.

Le attuali protesi solitamente sono in titanio, ceramica o altri materiali che non contengono metallo. L’applicazione dei magneti non causa perciò nessun disturbo in questi casi.

Attenzione: I magneti vanno  tenuti lontani dai stimolatori cardiaci o altri apparecchi elettronici.

L’APPLICAZIONE DEI MAGNETI NON È CONSIGLIATA ALLE PERSONE PORTATRICI DI PACEMAKER.

L’applicazione di magneti accanto ad uno stimolatore ne rallenta il movimento (questo vale anche per gli orologi). Come si toglie il magnete, l’apparecchio riprende a funzionare normalmente.  Attenzione a non riporre il magnete assieme alla carte di credito, vengono smagnetizzate.

L’applicazione dei magneti non interferisce coi medicinali, si possono dunque applicare in complemento del trattamento abituale.

Ricordatevi sempre che i magneti NON sostituiscono il trattamento prescritto da un medico! E come con ogni altro trattamento è bene affidarsi ad una persona competente per sapere come e dove applicare il o i magneti.

Come ogni altro tipo di trattamento naturale è assolutamente sconsigliato smettere o diminuire la presa di medicinali prescritti senza il controllo e parere di un medico o una persona competente!

Altre utilità della magnetoterapia

L’acqua magnetizzata mista è ideale per essere bevuta sia da adulti che bambini, animali o piante ma è anche utile al nostro ferro da stiro, alle macchine del caffè o nel bollitore elettrico.

Possiamo anche adoperarla al posto del tonico per pulire il viso e per pulire delle ferite o per fare gargarismi, risciacqui, cataplasmi di polarità negativa, positiva o mista secondo il caso da trattare.

La memoria dell’acqua è una realtà, che la scienza “ufficiale” lo accetti oppure no


Ad ogni modo se volete sperimentare questa tipologia di trattamenti consulta il tuo medico per determinare se la terapia magnetica è adatta a te in ogni caso i contenuti di questo articolo sono stati revisionati dal Dott. Carlos Bautista.

Il dottor Carlos Bautista è un medico certificato dal consiglio di amministrazione. Ha conseguito la laurea in medicina presso l’Universidad Autónoma de Baja California e ha più di 20 anni di esperienza di lavoro con la medicina alternativa per curare il cancro, le malattie autoimmuni, le malattie degenerative croniche e le malattie infettive. Ha aperto l’Immunity Therapy Center nel 2007 con l’obiettivo di fornire cure mediche della massima qualità a più di 5.000 pazienti.


Applicare i magneti sui punti dolenti come fare?

Dobbiamo ricordarci quanto segue:

  • Il lato negativo (-) ha un effetto sedativo, calmante e antinfiammatorio.
  • Il lato positivo (+) ha un effetto tonificante ed attivante.

Sui dolori, le infiammazioni, le infezioni si applica sempre il polo negativo (-) del magnete in loco dolenti, contro la pelle. In caso di ferite aperte il magnete si applica al di sopra della garza o del cerotto.

Come riconoscere il polo magnetico di una calamita

Partiamo con il dire che i magneti che si dovrebbero usare saranno sempre di forma circolare anche perchè sono quelli su cui è più semplice individuare la polarità che sarà differente su ognuna delle due facce per un più semplice utilizzo.

Ti servirà una bussola, appoggiala su un piano orizzontale e assicurati che nella zona non ci siano altre fonti di campi magnetici o metalli che possano alterare i risultati; anche un oggetto banale come un portachiavi o un coltellino potrebbero causare delle interferenze. Puoi osservare che l’estremità nord dell’ago della bussola indica il nord geografico.

Avvicina la calamita alla bussola, e se stai usando come suggerito un modello circolare, devi tenerlo dritto, in verticale in modo che una faccia sia rivolta verso la bussola.

Osserva l’ago della bussola. Dato che in realtà è un piccolo magnete, la sua estremità sud viene attratta da quella nord della tua calamita. Quindi se la punta nord dell’ago continua a rimanere rivolta verso la calamita, hai trovato il polo sud di quest’ultima. Ruota il magnete per esporre l’altra estremità alla calamita, la punta sud dell’ago dovrebbe venir attratta dal polo nord.

Se decidete di sperimentare fateci sapere se riscontrate benefici oppure no.
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