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E’ ormai da diverso tempo che vengono segnalati casi di patologie post vaccino, anche da alcune testate giornalistiche importanti. Risultano ancora poco chiare le frequenze con cui si manifestano e non sempre sono facilmente ricollegabili al vaccino.

Ezio Gagliardi Biochimico Specialista in Genetica Medica / Scienza dell’Alimentazione

Dal rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini anti-Covid –19 dell’AIFA (Agenzia di sorveglianza del farmaco) emerge che al 26 marzo 2022 sono stati segnalati 99 eventi avversi ogni 100.000 vaccinati di cui 17,8 gravi, dove ovviamente è stata dimostrata la correlazione tra vaccino e evento avverso; molte patologie e morti sono sfuggite per mancanza di dati coerenti, che contrastano con quelli riportati da alcune testate giornalistiche; inoltre tali dati differiscono da quelli riportati dal database VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System) della Food and Drug Administration utilizzato per identificare potenziali reazioni avverse ai vaccini; istituito attraverso la collaborazione tra CDC e FDA, VAERS è un sistema di reportistica per rilevare possibili problemi di sicurezza nei vaccini con licenza statunitense; anche il CDC (Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie negli Stati Uniti) riconosce che gli eventi avversi segnalati al VAERS rappresentano “solo una piccola frazione degli eventi avversi effettivi” (Vaers Home, 2021; tali dati sono decisamente più alti di quelli del Rapporto di sorveglianza dell’Aifa:

Durante il periodo di studio (1) 7.3.2022, 298.792.852 dosi di vaccini a mRNA sono state somministrate negli Stati Uniti. VAERS ha elaborato 340.522 segnalazioni: 313.499 (92,1%) erano non gravi, 22.527 (6,6%) erano gravi (non mortali) e 4496 (1,3%) erano mortali.

Non voglio entrare nel merito della discrepanza fra i due dati, ma ritengo più utile verificare tra gli studi riportati da prestigiose riviste scientifiche, le possibili patologie correlabili con i vaccini a mRNA, ritenendo fino a prova contraria i benefici ottenuti dai vaccini superiori ai fenomeni avversi:

MIOCARDITI

C’è stata una notevole attenzione mediatica ai casi di miocardite e pericardite, con un aumentato rischio in particolare per gli uomini di età inferiore ai 50 anni dovuta ai vaccini COVID-19 [2,3).

Quali le possibili cause:

1 l’attivazione piastrinica (4)
2 gli esosomi rilasciati dai macrofagi che hanno assorbito le nanoparticelle di mRNA del vaccino (svolgono un ruolo nell’infiammazione dei tessuti cardiaci).

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La pericardite/miocardite è favorita anche da valori pressori leggermente più elevati nei vaccinati, dovuti verosimilmente a una
diminuzione dei recettori ACE2.

Questi recettori vengono disattivati dal legame con la proteina spike, inibendone quindi la loro funzione di degradare l’Angiotensina II.

Di conseguenza la concentrazione di Ang II aumenta nel tempo, portando a un maggiore rischio di malattia cardiovascolare, dovuto ad un aumento medio della pressione di 20-40 mmHg dopo la seconda vaccinazione.

Si ricorda che vi sono infatti importanti differenze tra l’RNAm virale (codificante per la proteina Spike e altre proteine virali) e l’RNAm vaccinale.

  • L’RNAm virale viene riconosciuto come estraneo e viene degradato più o meno rapidamente (a seconda delle capacità di risposta immunitaria dell’ospite).
  • l’RNAm vaccinale è modificato in modo che abbia un’emivita più lunga.

Questo comporta nei soggetti vaccinati una sovraproduzione di proteina Spike, che porterà ad un decremento dei recettori ACE2 e maggior incremento di Angiotensina II rispetto ai casi di infezione da Sars Cov-2.

L’aumento di Ang. II può determinare dei ripetuti episodi di improvvisa costrizione di un’arteria cardiaca che possono eventualmente portare il cuore a morte improvvisa (5); i casi fatali da vaccinazione COVID-19 sono riportati in letteratura (Choi et al., 2021; Verma et al., 2021).

Trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino (VITT)

Una malattia caratterizzata da una carenza di piastrine nel sangue e da conseguenti sintomi emorragici, dovuta alla produzione di anticorpi contro il fattore piastrinico PF4.
C’è un’ampia consapevolezza che i vaccini a base di DNA con adenovirus possono causare trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino (VITT) (Kelton et al., 2021); in realtà anche i vaccini a mRNA non sono senza rischi per VITT, ben documentati, compresa la trombosi del seno venoso cerebrale, ad esito infausto(Lee et al., 2021; Akiyama et al., 2021; Atoui et al., 2022; Zakaria et al., 2021), dovuta verosimilmente a carenza di piastrine.

Si può ipotizzare che le IgG, formate in risposta alla presenza della glicoproteina spike, si complessino con la spike e PF4 (Fattore 4 piastrinico) formando immunocomplessi, e determinando una diminuzione delle piastrine circolanti che provoca la formazione di microcoaguli diffusi in diverse parti del corpo: cervello, polmoni, fegato, le gambe e altrove (Kelton et al., 2021).

Tale ipotesi è stata confermata sperimentalmente: si è visto infatti che il recettore (RBD) della proteina spike si lega al fattore piastrinico PF4 (Passariello et al., 2021)

PPAR-α, sulfatidi e malattie del fegato

Ricerche condotte da Mishra e Banerjea (2021) hanno dimostrato che la glicoproteina Spike del virus SARS-CoV-2 induce il rilascio di esosomi contenenti microRNA, che interferiscono con la sintesi del fattore modulatore IRF9.

Questo comporta la soppressione del PPAR-α (Recettore nucleare alfa attivatore di perossisomi) e conseguente diminuzione della sintesi di solfatidi nel fegato.

Ricordo che i solfatidi espressi sulla superficie degli eritrociti, linfociti e piastrine evitano i fenomeni coagulativi e l’aumento dell’attività piastrinica.
I recettori PPAR-α presentano effetti anti-infiammatori e anti-fibrotici, mentre una loro deficienza può portare a steatosi epatica, steatoepatite, steatofibrosi e cancro al fegato (Wang et al., 2020b)

Molteplici casi clinici nella letteratura di ricerca descrivono danni al fegato a seguito di vaccini a mRNA (Zin Tun et al., 2021;Dumortiera, 2022; Mann et al., 2021).

Riflessioni

-Siamo nel mezzo di una nuova impennata dei casi di Covid-19, dovuti verosimilmente a varianti sempre più infettive (BA5 e BA.2.75) e alle misure di contenimento ormai inesistenti.

-Siamo di fronte al paradosso che in piena estate, con valori della temperature, che oltrepassano a volte i 40°C, il virus risulta più virulento e più resistente alle condizioni ambientali, determinando nel nostro paese centinaia di migliaia di positivi al giorno; sappiamo come le alte temperature limitano notevolmente la vita e la vitalità dei virus; tale paradosso lo si spiega con i locali supportati dall’aria condizionata refrigerata, che porta i valori della temperatura a 18-22°C e dal ricircolo dell’aria, permettendo quini al virus di sopravvivere e infettare più facilmente le persone presenti.

-Al fine di evitare tale paradosso bisognava imporre temperature più alte: 27-28°C e al massimo della deumidificazione, ciò avrebbe determinato un decremento significativo della carica virale.

– Non sono previsti nei locali super-affollati al chiuso: Cinema, Teatro, concerti e riunioni il controllo del virus Sars Cov-2 nell’aria, che avrebbe giustificato l’eliminazione della mascherina.

– Risulta chiaro che i vaccini attuali non hanno impedito il propagarsi del virus Sars Cov-2 e che l’alto numero di positivi porterà a nuove varianti sempre più frequenti, che modificano soprattutto la proteina spike, ormai molto diversa da quella originaria e ancora presente nei vaccini attuali; di conseguenza gli anticorpi prodotti da tali vaccini non possono più neutralizzare le varianti attuali o lo fanno in maniera minima.

A mio modesto parere, rimangono due alternative:
1) Immunizzazione naturale di tutti, tranne i soggetti fragili.

2) Ostacolare le infezioni attraverso barriere fisiche e comportamentali.

La prima alternativa può avere più successo se miglioriamo il nostro stato psico-fisico e immunitario.

Articolo a cura di: Ezio Gagliardi
info@eziogagliardi.com


BIBLIOGRAFIA

1) SAFETY OF mRNA VACCINES ADMINISTERED DURING THE INITIAL 6 MONTHS OF THE US COVID-19 VACCINATION PROGRAMME: AN OBSERVATIONAL STUDY OF REPORTS TO THE VACCINE ADVERSE EVENT REPORTING SYSTEM AND V-SAFE Rosenblum HG, Gee J, Liu R, et al.Lancet Infect Dis, pubblicato online il 7 marzo 2022.
2) Google ScholarM. Shrotri, A.M. Navaratnam, V. Nguyen, T. Byrne, C. Geismar, E. Fragaszy,S. Beale, W.L.E. Fong, P. Patel, J. Kovar, et al. Spike-antibody waning after second dose of BNT162b2 or ChAdOx1 Lancet, 398 (10298) (2021), pp. 385-387.

3)
Misra, P. Ramachandran, L. Gaur, et al. COVID19 vaccinationassociated myocarditis in adolescents Pediatrics, 148 (5) (2021), Article e2021053427, 10.1542/peds.2021053427.
4) Weikert . et al., 2002, Platelet activation is increased in patients with cardiomyopathy:

Myocardial inflammation and platelet reactivity Platelets, 13 (8) (2002), pp. 487-491,
0.1080/0953710021000057857.
5) Gavras and Gravas 2002
Angiotensin II as a cardiovascular risk factor J. Hum. Hypertens., 16 (Suppl. 2) (2002), pp.S2-S6, 10.1038/sj.jhh.1001392.

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