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Che ad un certo punto sulla strada dell’evoluzione umana ci sia stata un’improvvisa accelerazione è una tesi ufficialmente e scientificamente accettata. Come e perché c’è stata questa improvvisa spinta evolutiva-culturale? Quale è stato l’evento o gli eventi che l’hanno prodotta? Un semplice caso o un apporto esterno?

Qui pseudo-scienziati, scienziati veri, religiosi, complottisti, ecc. si sono sbizzarriti in mille risposte, alcune delle quali anche fantascientifiche. L’unica risposta che sembrerebbe avere una plausibile ragione e che ci sia stato un intervento di qualche civiltà più evoluta, che si era sviluppata indipendentemente in un’ area particolare del pianeta, e che sia entrata in contatto con queste culture primitive alle quali ha poi fornito una serie di informazioni per aiutarle a crescere culturalmente e tecnologicamente.

Verso la fine degli anni ’70 alcuni ricercatori scientifici (paleontologi, geologi e biologi) australiani attraverso un particolare modello matematico “chiesero” ad un elaboratore elettronico di allora (antesignano dei moderni computer ) come saremmo oggi (nel 1979) se non fosse esistito alcun ipotetico “apporto esterno” tale da farci rapidamente crescere ed evolvere culturalmente. La risposta è qui sotto:

Boscimani australiani

E ancora, come è stato possibile che in un breve lasso di tempo (geologicamente parlando) i nostri antenati passassero da incisioni e pitture rupestri da così:

ADSMacrolibrarsi

A così:


E’ evidente che le pitture di Lascaux (grotta francese), di 17.500 anni fa, dimostrano una tecnica pittorica che anche oggi non tutti saprebbero imitare.
Ma questo è solo “l’antipasto”, ora entriamo nel vivo della questione affrontando temi più concreti e complessi.

LA SCOPERTA DELLA METALLURGIA

Per la nascita della metallurgia gli storici e gli archeologi ci dicono che i primi manufatti di rame sono databili più di 10.000 anni fa. E il luogo da cui è nata la metallurgia dell’uomo, si dice, sia stata la Mesopotamia, o meglio, secondo recenti indagini, il Golfo Persico. Guarda caso dove nella Bibbia si parla di Gan-be-Eden (Paradiso Terrestre), ma su questo ci ritorneremo.

Parliamo ora della scoperta della metallurgia, i “ben pensanti”, con le conoscenze scientifiche di oggi, con la nostra cultura, nonché con una mentalità moderna ed evoluta, misurano il passato come se gli uomini di migliaia di anni fa avessero la nostra stessa conoscenza, esperienza e apertura mentale. Infatti in molti testi di studio si sorvola il momento della scoperta dei metalli e la loro utilizzazione passando direttamente ai primi manufatti.

Noi invece partiamo proprio da qui per chiederci come potevano uomini primitivi sapere che frantumando particolari rocce contenenti metalli, e poi raccogliendoli e fondendoli in forni refrattari a temperature elevate e, ancora, facendo raffreddare il metallo liquido in particolari contenitori (crogioli) si potevano ottenere oggetti resistenti e utilizzabili soprattutto come armi.

Ci viene spontaneo chiederci, ma che ne sapevano questi nostri antenati di rocce metallifere, di fusioni e trasformazione del metallo in utensili vari e più tardi delle leghe per creare utensili ed armi sempre più resistenti (vedi il Bronzo che è una lega tra rame e stagno)? Sempre i nostri “ben pensanti” ci dicono che la scoperta del rame, il primo metallo usato in antichità, fu casuale e cioè tutto sarebbe accaduto intorno ad un focolare dove bruciava del legname.

Ad un certo punto, ci dicono sempre questi scienziati, alcune rocce contenenti rame si sono spaccate e questo metallo è in parte uscito sotto forma di granuli dorati.
Una balla così grande non me la sarei aspettata detta dal mondo accademico e vi dico anche il perché. La temperatura di un classico focolare all’aperto raggiuge normalmente i + 600°C. eccezionalmente gli 800°C. Il rame invece per fondersi deve subire temperature intorno ai 1.090 °C. < Bene, mi ha risposto una volta un geologo, un grosso sasso (roccia) contenente rame sottoposto ad un calore continuo di 800/850°C può spaccarsi e presentare il minerale in esso contenuto>.

Bene, dico io, e poi? Il minerale una volta lavorato e ridotto a granuli o, meglio, polverizzato doveva essere inserito in un forno particolare per poter raggiungere temperature di oltre 1000 gradi. Ma non poteva essere un semplice forno a fare ciò, ossia una buca nel terreno con la legna che bruciava, doveva avere
caratteristiche tali da consentire al metallo di fondersi. Lo schizzo che segue rappresenta un forno a fusione interrato del periodo ellenico:

Si noterà che non era sufficiente la semplice legna per portare il forno ad alte temperature, serviva il carbone, non solo ma per alimentare al massimo il fuoco serviva soprattutto insufflare continuamente
aria. Infine serviva un crogiolo realizzato con terre refrattarie dove raccogliere il metallo fuso. E poi il carbone? Sapevano gli uomini primitivi individuare giacimenti di carbon fossile o più semplicemente creare il carbone vegetale attraverso le carbonaie?

Chiedo agli amici lettori: “ noi oggi con le nostre conoscenze scientifiche, tecniche e culturali, saremmo in grado di realizzare questo “semplice” forno?” Immaginatevi se uomini raccoglitori cacciatori di allora, coperti di semplici pelli di animali appena conciate, incapaci di conoscere i più elementari fenomeni della natura, fossero in grado di realizzare, tramite fusione, una spada o una lancia di metallo (rame).

Non sarebbe più facile supporre che qualcuno più evoluto avesse provato ad insegnargli i primi rudimenti della metallurgia?
Un qualcuno che poi l’abbia ulteriormente istruito fino a fargli raggiugere livelli non solo tecnologici, ma culturali e artistici (vedi le pitture rupestri di Lascaux ) che ancora ci stupiscono?

E proprio vero: la storia dell’uomo va rivista e riscritta, nella prossima puntata parleremo di un altro “miracolo” avvenuto circa 13.000 anni fa sempre nella Mezzaluna Fertile (Giordania, Libano, Siria occidentale, parte della Turchia, tra il Tigri e l’Eufrate, Iraq e Ovest dell’Iran): la nascita del frumento che oggi ancora usiamo per nutrirci, il Triticum. Frumento questo definito dai botanici “Un mostro genetico”.

GLI OGM DEL PASSATO

Noi oggi, lo abbiamo già evidenziato nell’articolo relativo alla metallurgia, corriamo ancora l’errore di immaginare o, meglio, pensare che i nostri lontani antenati pensassero come facciamo noi ora, dando per scontato alcuni passaggi che sono invece determinanti per capire l’inizio della nostra civiltà. Con i metalli, partendo dal rame, ancora oggi i testi scolastici ci dicono quando è stato scoperto e trasformato in arma o utensile, ma non ci dicono come oltre 11.000 anni fa si era arrivati a queste conoscenze e, ancora di più, come si era raggiunta una tale capacita tecnologia da frantumare la roccia metallifera e fondere il metallo, per poi forgiarlo in spade od altro.

La stessa cosa possiamo dire per il frumento che ancora oggi utilizziamo. Ma non sono io lo scienziato che si permette di dare lezione, sono studiosi di rilievo e soprattutto genetisti e botanici che si sono sempre chiesti come è stato possibile che tre specie di vegetali da sole abbiamo deciso di fondersi e creare il Triticum ( la stessa cosa per la patata sulle regioni andine e per il mais ).

Noi oggi in laboratorio possiamo intervenire sul DNA di ogni essere vivente, dall’uomo ai batteri. Stiamo parlando degli OGM, ossia organismi geneticamente modificati, come ad esempio costruire un ibrido in laboratorio mescolando un gene di uno scorpione con uno di una fragola e questo per creare una pianta capace di difendersi dai parassiti. Prima della scoperta del DNA (identificato già alla fine del 1800, ma definitivamente accettato nel 1957 ) non si sapeva, né si sarebbe mai capito come tre piante diverse migliaia di anni fa “ avessero deciso” di fondersi per creare il frumento di qui noi oggi ci nutriamo.

Al Triticum, comunque, si deve un importante contributo nello sviluppo della civiltà umana, non tanto per la garanzia di un’alimentazione finalmente a disposizione degli esseri umani, ma anche perché con la coltivazione del frumento e con l’addomesticazione degli animali, si interruppe la fase dei cacciatori raccoglitori obbligati sempre a spostarsi da luogo a luogo.

Con l’avvento dell’agricoltura l’uomo divenne stanziale, cominciò a costruire villaggi e più tardi città e nazioni. Ebbene questo sembrerebbe esser accaduto 11.000 o più anni fa e indovinate un po’ dove?

Nella stessa area dove si suppone sia nata la metallurgia, ossia nella valle del Tigri e dell’Eufrate raggiungendo in questo caso aree ancora più estese oggi definite della “ Mezzaluna Fertile”. Gli studiosi hanno stabilito la nascita di questo OGM proprio in quest’angolo della Terra. Gli ultimi studi, condotti comparando il corredo genetico dei frumenti selvatici tuttora esistenti e di quelli coltivati, hanno fissato la culla della coltivazione proprio nel centro geometrico della “Mezzaluna fertile” sui monti Karacadag, una catena posta tra l’alveo del Tigri e quello dell’Eufrate.

Apriamo a questo punto una breve parentesi: ma questo luogo nella Bibbia forse è identificabile con il “Paradiso terrestre”? E’ un caso o bisognerebbe un attimo fermarsi a riflettere soprattutto perché negli antichi testi, tra cui il Gilgamesh sumero, se ne parla come l’origine della stessa umanità?

Per le tre principali religioni monoteiste questo è il luogo del “Paradiso Terrestre”: la Mezzaluna Fertile. Gli ebrei lo chiamavano Gan Eden o gan bé eden che vorrebbe dire giardino o luogo di piaceri e delizie recintato. Il gan eden ebraico, tradotto nella Vulgata, si è poi trasformato in “paradisus voluptatis” da cui
giunto fino a noi in Paradiso Terrestre.

Ma torniamo a parlare del Triticum.

La prestigiosa rivista “Scientific American” ha più volte trattato questo caso definendolo “Mostro Genomico”. Di seguito una sintesi dei risultati delle indagini su questo cereale apparso sulla rivista scientifica:
“La specie in questione è una specie di mostro genomico per almeno tre motivi. Innanzitutto, le dimensioni: come si vede da questo grafico, il genoma del frumento è semplicemente gigantesco (circa 16 miliardi di paia di basi, 5 volte il genoma umano).

In secondo luogo, mentre il nostro genoma è diploide e contiene quindi due copie per ognuno dei nostri 23 cromosomi, il genoma del frumento è esaploide: significa che esistono ben sei copie di ogni cromosoma. A voler essere precisi, quello del frumento sono in realtà tre genomi in uno (chiamati A, B e D), genomi diploidi che appartengono al cereale: Triticum urartu ( genoma A), Aegilops speltoides il B ed
Aegilops tauschii il D. La terza ragione per cui il nostro triticum è chiamato “mostro genomico” è perché il suo genoma è costituito per l’80% (c’è chi dice il 90%) da sequenze ripetute, ossia piccoli tratti di DNA tutti uguali che si ripetono uno dietro l’altro e che apparentemente non hanno alcun significato biologico….”

Morale della favola creare questa combinazione e fusione di geni appartenenti a piante diverse non è facile in laboratorio, pensiamo quindi impossibile in natura.
E’ allora? La domanda è la stessa che abbiamo fatto parlando della metallurgia: o tutto è frutto del caso (ma guarda caso!!) oppure c’è stato un intervento intelligente esterno.

Sta di fatto che la storia dell’umanità ancora una volta va profondamente rivista.


 

<h2>Capitoli Precedenti</h2>

La storia da riscrivere | Introduzione

La storia da riscrivere 2 | India e Auroville

La storia da riscrivere 3 | Incontri vari

La storia da riscrivere 4 | I Dervishi e Osman

La storia da riscrivere 5 | Dall’origine del tutto…

La storia da riscrivere 6 | dalla Terra alla Luna

La storia da riscrivere 7 | Non siamo Soli

La storia da riscrivere 8 | la Panspermia Cosmica

La storia da riscrivere 9 | Il mistero dell’anello mancante

InfoBox Autore

Ennio La Malfa
Ennio La Malfa
Scrittore (saggistica in attivo 19 pubblicazioni e oltre 100 servizi giornalistici scientifici) - Docente sulle tecniche e sui sistemi della Comunicazione presso l'università della Tuscia - Esperto in Climatologia e sugli effetti negativi dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi terresti e marini – Già presidente della Commissione sui Cambiamenti Climatici del Ministero delle Politiche Agricole – Già membro del CNA ( Consiglio Nazionale Ambiente) - Fondatore di Accademia KRONOS - Esploratore e studioso delle civiltà andine e delle isole polinesiane con particolare riferimento all'Isola di Rapa Nui (Pasqua) Studioso sul complesso processo dell'uomo, dalla sua origine ai giorni nostri, processo conosciuto come ominazione - Progettista di aree specifiche per il lancio del turismo responsabile. Progettista e realizzatore del primo corso completo nazionale (Scuola Radio Elettra) su Tecnico dell’Ambiente e del corso promosso dalla Regione Toscana Sull’imprenditorialità nelle aree protette.
Negli anni 1970/1982 ha partecipato al completamento di Auroville in India, sia come raccolta fondi in Italia e sia sul posto con svariate mansioni.

TITOLI ED ESPERIENZE

Formazione Universitaria: Economia e Commercio e altre specializzazioni universitarie in Climatologia, Etologia, PNL, Ominazione.

Cavaliere della Repubblica per meriti ambientali - sociali . Conferimento del titolo del Presidente della Repubblica ad aprile del 2008.

Nei primi anni '90 Membro del Consiglio Nazionale dell'Ambiente presso il Ministero dell'Ambiente.

Presidente del Comitato Cambiamenti Climatici del Ministero Delle Politiche Agricole e Forestali.

Già presidente di Accademia Kronos ( vedere: HYPERLINK "http://www.accademiakronos.it" www.accademiakronos.it ).

Docente di moduli universitari in Tecniche e Sistemi della comunicazione (Università della Tuscia) nell’Ambito del Corso di Laurea in Educatore e Divulgatore Ambientale.

Responsabile per 4 anni della campagna istituzionale Bosco Italia del Corpo Forestale dello Stato.

Direttore del premio internazionale "Un Bosco per Kyoto".

Uno dei coordinatori per 7 anni della campagna nazionale Vivere il Mare, abbinata alla trasmissione televisiva ”Linea Blu”.

Già Vicepresidente della F.E.E. Italia, organo che assegna le Bandiere Blu alle spiagge e ai mari più puliti.

Scrittore scientifico ( 11 libri, 31 dispense e 189 articoli). Ultimamente, tra il 2018 e 2020 ha pubblicato 12 dispense scientifiche sul clima, sul problema dei rifiuti, sulla plastica nei mari, sulle energie alternative, la distruzione delle foreste pluviali e le migrazioni dei popoli africani. Completata la pubblicazione “La Storia da Riscrivere”

Documentarista e collaboratore scientifico TG2Dossier – Rai.

Autore di una serie televisiva offerta a 45 TV private italiane: "SOS Ambiente"(2009) che nelle ultime puntate, in totale 13, ha superato in Italia il milione e mezzo di ascolti.

ESPERIENZE (alcune)

Ideatore negli anni ’80 con il giornalista Pasquale Balsamo, e i direttori dell’ACI De Santis e Cavaglià dell’attuale trasmissione RAI di Onda Verde - CISS VIAGGIARE INFORMATI (prima si chiamava “Buon Viaggio”);

Giornalista servizi esterni in A Come Agricoltura ( RAI anni 70/80);

Gestione di trasmissioni scientifiche e culturali negli anni 70 e 80 in diverse radio private;

Direttore ed organizzatore per 5 anni dell'operazione nazionale "Vivere il Mare" - Responsabile di eventi con le scuole superiori in 38 comuni italiani.

Negli anni 80 ideatore alla Fiera di Roma della mostra mercato "Natale Oggi". Direttore fino a metà del 1990 di 2 grandi workshop con esposizioni abbinate, sia alla Fiera di Roma che al Palazzo dei Congressi dell'Eur: "La tavola nel Mondo" e Viaggi e Vacanze".

Uno dei due fondatori negli anni 1980 di Bandiere Blu Italia. Inizialmente operazione promossa dall'Ue per premiare le spiagge più sane e vivibili d' Europa. Oggi Bandiere Blu non è più gestita dall'Ue ma da associazioni private. Sono uscito dall'organizzazione quando l'Ue non ha più riconosciuto questa iniziativa.

Esperto di turismo responsabile e di attivazioni di siti sconosciuti ai fini del turismo internazionale.

Incaricato dalla regione Toscana di organizzare e gestire un corso formativo post laurea su: “Imprenditoria nelle aree protette”.

Incaricato dal Governo della Costarica di progettare un nuovo turismo internazionale legato non più all'ambiente, ma all'archeologia.

Organizzazione di spedizioni scientifiche in America Latina e nel Pacifico;

Ricerche scientifiche in loco sull'origine del popolo dell'isola di Pasqua;

Spedizioni scientifiche nella foresta pluviale del Congo;

Realizzatore nel 1981 del primo villaggio ad energia eolica e fotovoltaica d’Italia, costruito lungo le sponde del lago di Vico (VT);

Progettista in Italia e in Brasile di aree naturalistiche protette.

Ideatore di trasmissioni radiotelevisive sui fenomeni misterici ed enigmatici;

Organizzatore e proprietario della mostra itinerante sulle civiltà scomparse, con reperti unici al mondo. Mostre organizzate a Genova, Bologna, Civitavecchia e Viterbo.

Organizzatore delle crociere scientifiche ed educative sul Global Change con navi della flotta Lauro.

Ideatore della campagna di sensibilizzazione ambientale “Io faccio la mia parte” diventata successivamente un premio internazionale che ogni anno si celebra al Campidoglio di Roma.

Attualmente responsabile del comitato scientifico di Ecoitaliasostenibile

Già responsabile della Rivista scientifica online “ AK Informa” che raggiunge circa 70.000 utenti.


Ronciglione 07.02. 2022
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